Valentina (Mantova)
Veniamo ora alla sua domanda. Il dolore articolare è in effetti uno dei principali sintomi della menopausa. E’ causato da un’infiammazione delle articolazioni, che si sviluppa proprio per la scomparsa progressiva degli estrogeni dopo l’esurimento ovarico che segna la conclusione dell’età fertile. La fase infiammatoria, se curata bene e tempestivamente, è reversibile; se invece non si fa nulla, e compare la fase degenerativa, la vera e propria artrosi, l’articolazione subisce lesioni progressive e non più reversibili.
Ciò premesso, tenga presente che il 25% delle donne in menopausa ha dolori particolarmente invalidanti e va incontro a una più rapida deformazione articolare a causa di una mutazione genetica del recettore per gli estrogeni. Se i dolori che lei ha sono particolarmente intensi, varrebbe la pena indagare in questa direzione.
La terapia ormonale sostitutiva può certamente aiutare: riduce di circa il 30% la progressione della malattia. Prima di iniziarla, però, è necessario eseguire una serie di esami per escludere ogni possibile controindicazione: mammografia bilaterale, ecografia ginecologica transvaginale, esami ematochimici completi, pap test.
Sul piano delle terapie complementari:
- il primo aiuto è un apporto adeguato di vitamina D, preziosa per ossa, muscoli e articolazioni;
- è importante mantenere il peso forma, per non sovraccaricare le articolazioni;
- si può ricorrere a integratori specifici come l’acido ialuronico e la glucosamina, da prendere per bocca;
- è essenziale praticare una moderata attività fisica quotidiana: il nuoto o la ginnastica in acqua sono perfetti, perché consentono di muovere le articolazioni in una condizione simile all’assenza di peso; ma vanno bene anche trenta o quaranta minuti di passeggiata al giorno, senza correre e possibilmente su terreni non accidentati.
Un cordiale saluto.