Lo studio ha coinvolto 128 donne sottoposte a terapia antitumorale. La capacità funzionale e la qualità di vita sono state misurate utilizzando i seguenti parametri:
- picco di flusso espiratorio (Peak Expiratory Flow, PEF), ossia la velocità di espirazione massima con cui l’aria viene espulsa dopo un’inspirazione completa;
- equilibrio statico e dinamico;
- test del cammino in sei minuti (6 minute walking distance, 6MWD), ossia la distanza percorsa camminando 6 minuti;
- test dei 10 metri (10 meter walking), ossia il tempo impiegato per percorrerli;
- test “sit-to-stand”, che misura la facilità e la velocità con cui la persona si alza da una sedia;
- flessioni ripetute sulle gambe;
- forza di presa con le mani;
- mobilità delle spalle;
- dolore;
- depressione, misurata con la Beck's Depression Scale;
- salute generale, valutata con l’Health Assessment Questionnaire (HAQ) e con il questionario RAND SF-36;
- qualità di vita, misurata con il test QLQ-30 items della European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC).
Questi, in sintesi, i principali risultati:
- la capacità di camminare risulta compromessa nella metà delle pazienti;
- la forza delle gambe risulta indebolita in un terzo delle pazienti;
- il 55% ha un picco di flusso espiratorio inferiore ai valori normali;
- il 62% presenta un equilibrio statico insoddisfacente;
- l’equilibrio dinamico è insufficiente nel 73% (≤ 60 anni) e nell’81% (≥ 61 anni) dei casi;
- il 30% presenta una ridotta forza della presa;
- il 30% ha una limitata mobilità delle spalle;
- il 55% sperimenta una qualche forma di disabilità funzionale;
- il 37% è colpito da depressione;
- la qualità di vita complessiva risulta impoverita dal dolore cronico e dalla ridotta funzionalità fisica e sociale.
Questi dati indicano come la capacità fisica e la qualità di vita delle pazienti affette da cancro al seno metastatico siano seriamente compromesse dalla malattia e, talora, dall’aggressività delle cure. Il dolore e la depressione, inoltre, peggiorano la situazione comportando ulteriore disabilità.
E’ quindi della massima importanza garantire a queste donne, indipendentemente dalla gravità del tumore e dalla loro speranza di vita, adeguati programmi di riabilitazione fisica, di cura della depressione e di terapia del dolore, in modo da migliorare per quanto possibile la qualità della loro vita.