Valutare l’intensità dell’attività fisica nelle donne affette da cancro al seno e i suoi benefici sullo stato di salute complessivo, sui sintomi della malattia e sui livelli di stress psicologico: è questo l’obiettivo del lavoro di R. Bränström e collaboratori, del dipartimento di Neuroscienze Cliniche del Karolinska Institutet di Stoccolma, Svezia.
La positiva associazione tra attività fisica e benessere nelle donne colpite dal cancro è documentata da numerosi studi: tuttavia, un’ampia percentuale di pazienti non rispetta le raccomandazioni dei medici in questo senso. Di qui l’idea di uno studio “dal basso”, ossia sull’effettivo stile di vita delle pazienti e sui suoi effetti a medio termine.
L’analisi è stata condotta su 726 donne operate di cancro nei tre principali ospedali di Stoccolma fra il 2007 e il 2009: ognuna di esse è stata seguita per due anni dall’intervento, per mezzo di sei questionari quadrimestrali.
Questi, in sintesi, i risultati:
- meno di un terzo delle partecipanti erano fisicamente attive all’inizio dello studio;
- l’attività fisica diminuisce subito dopo l’intervento chirurgico, aumenta progressivamente negli 8 mesi successivi, per poi decrescere con regolarità nel periodo finale dello studio (ben 16 mesi);
- l’inattività fisica risulta significativamente correlata a un ridotto stato di salute complessivo e ad un’intensificazione di sintomi come il dolore, la depressione e l’ansia;
- un’attività fisica costante, anche minima, si traduce in un maggior benessere percepito dalla donna.
Lo studio ribadisce quindi le indicazioni della letteratura preesistente e sottolinea come il medico debba sempre raccomandare il movimento fisico alle donne operate per un cancro al seno, e controllare nel tempo che questa preziosa prescrizione venga rispettata.
La positiva associazione tra attività fisica e benessere nelle donne colpite dal cancro è documentata da numerosi studi: tuttavia, un’ampia percentuale di pazienti non rispetta le raccomandazioni dei medici in questo senso. Di qui l’idea di uno studio “dal basso”, ossia sull’effettivo stile di vita delle pazienti e sui suoi effetti a medio termine.
L’analisi è stata condotta su 726 donne operate di cancro nei tre principali ospedali di Stoccolma fra il 2007 e il 2009: ognuna di esse è stata seguita per due anni dall’intervento, per mezzo di sei questionari quadrimestrali.
Questi, in sintesi, i risultati:
- meno di un terzo delle partecipanti erano fisicamente attive all’inizio dello studio;
- l’attività fisica diminuisce subito dopo l’intervento chirurgico, aumenta progressivamente negli 8 mesi successivi, per poi decrescere con regolarità nel periodo finale dello studio (ben 16 mesi);
- l’inattività fisica risulta significativamente correlata a un ridotto stato di salute complessivo e ad un’intensificazione di sintomi come il dolore, la depressione e l’ansia;
- un’attività fisica costante, anche minima, si traduce in un maggior benessere percepito dalla donna.
Lo studio ribadisce quindi le indicazioni della letteratura preesistente e sottolinea come il medico debba sempre raccomandare il movimento fisico alle donne operate per un cancro al seno, e controllare nel tempo che questa preziosa prescrizione venga rispettata.
Parole chiave di questo articolo
Sullo stesso argomento per professionisti