L'isterectomia laparoscopica: i semafori rossi da rispettare
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L'isterectomia laparoscopica: i semafori rossi da rispettare
26/06/2017
Dr. Rodolfo Sirito Ospedale Evangelico Internazionale di Genova
Rodolfo Sirito L'isterectomia laparoscopica: i semafori rossi da rispettare Corso ECM su "Fibromatosi uterina, dalla A alla Z", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 21 ottobre 2016
Sintesi del video e punti chiave
Nell’isterectomia per la fibromatosi uterina, l’approccio migliore non è prediligere a priori una tecnica piuttosto che un’altra, ma far sì che tutte le soluzioni (laparotomica, laparoscopica, vaginale) siano eseguite nel migliore dei modi e vengano selezionate in funzione del quadro clinico specifico e delle esigenze individuali della paziente. Ciò premesso, è di sicuro interesse approfondire le caratteristiche e le potenzialità della via laparoscopica. In questo video, il dottor Rodolfo Sirito illustra: - come la fibromatosi uterina sia la più frequente indicazione per l’isterectomia, un intervento radicale che implica questioni di ordine decisionale, metodologico, tecnico ed economico; - l’importanza che il consenso della paziente sia davvero “informato” e frutto di un confronto aperto e approfondito con il chirurgo; - come non sempre la donna venga effettivamente operata, anche quando viene inviata al reparto con questa specifica indicazione; - il gold standard per l’isterectomia: la via vaginale; - vantaggi e svantaggi della via laparoscopica rispetto alla via addominale; - le prospettive della robotica; - le evidenze a favore della via laparoscopica, quando non sia possibile procedere per via vaginale; - le controindicazioni assolute; - i fattori che possono influenzare la scelta della tecnica da utilizzare; dimensioni, forma e mobilità dell’utero; obesità; precedenti tagli cesarei e laparotomie; accessibilità viscerale; patologie extra-uterine; nulliparità; preferenze del medico e della paziente; - previsioni e limiti delle linee guida più recenti; - il ricorso alle diverse tecniche negli Stati Uniti; - l’esperienza dell’Ospedale Evangelico Internazionale di Genova; - le correlazioni fra laparoscopia e rischio di danni alle vie urinarie; - il rapporto fra peso dell’utero e tempo operatorio; - come la formazione e l’esperienza del chirurgo siano decisive per il buon esito complessivo dell’intervento; - come tutte le evidenze più recenti concordino nell’indicare che la laparoscopia è alternativa alla via addominale, ma non alla via vaginale.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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