Quando la Candida entra in contatto con i nostri soldati (i “mastociti”), scatena una risposta prima infiammatoria, per eliminare l’infezione, e poi, a volte, immunoallergica. Questa evoluzione è più probabile se il problema si ripete in donne che siano anche vulnerabili ad allergie e/o a risposte alterate del sistema immunitario, ancor più in caso di microabrasioni dell’entrata vaginale.
Un fattore predisponente al problema è infatti l’ipertono, ossia l’eccessiva contrazione, del muscolo elevatore dell’ano, che circonda anche l’entrata della vagina. Il muscolo può essere più contratto del normale in caso di vaginismo, un disturbo sessuale caratterizzato da paura della penetrazione e contrazione difensiva del muscolo elevatore. Oppure, più frequentemente, in risposta al dolore in caso di infezioni o infiammazioni ripetute, e/o di scarsa lubrificazione vaginale. Se l’infiammazione persiste, il dolore vira da segnale amico (dolore “nocicettivo”) a malattia in sé (dolore “neuropatico”).
La diagnosi è clinica, basata sul riscontro di rossore in sede vestibolare, associato a dolore alla digitopressione tipicamente a ore 5 e ore 7, con ipertono di grado variabile del muscolo elevatore dell’ano. Il dolore è un grande fiume con molti affluenti, che vanno riconosciuti per ridurre la portata di ciascuno. Lo stesso avviene nel dolore vulvare. Ecco perché per curarlo bisogna fare una diagnosi articolata (e competente!) e attuare un protocollo di cura specifico, che includa sia modificazioni degli stili di vita (veda le schede dedicate sul sito) sia farmaci diversi per ridurre tutte le componenti del dolore. La terapia è personalizzata e include, tra gli altri, farmaci antimicotici, antinfiammatori, probiotici, modulatori centrali del dolore, e, importantissimo, sedute di riabilitazione del pavimento pelvico per rilassare il muscolo elevatore e riportare l’ipertono a condizioni di normalità. In questo sito può poi trovare numerose e complete schede sulla patologia utili a comprendere le cause e scegliere le cure più adeguate al suo problema, da valutare sempre insieme a un ginecologo/a esperto in questo campo. Con una terapia adeguata si può giungere alla guarigione completa nel giro di alcuni mesi. Un cordiale saluto.