Vaginosi batterica e complicanze infettive per l'apparato genitale femminile
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06/11/2014
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Swidsinski A, Verstraelen H, Loening-Baucke V, Swidsinski S, Mendling W, Halwani Z. Presence of a polymicrobial endometrial biofilm in patients with bacterial vaginosis PLoS One. 2013; 8 (1): e53997. doi: 10.1371/journal.pone.0053997. Epub 2013 Jan 8.
Accertare se i biofilm patogeni associati alla vaginosi batterica risalgano lungo l’apparato genitale femminile, mettendo in pericolo l’utero e le tube di Falloppio. E’ questo l’obiettivo dello studio di A. Swidsinski e collaboratori, del Laboratorio di Genetica Molecolare presso la Universitätsmedizin di Berlino, Germania. L’analisi è stata condotta su campioni di endometrio, ricavati con il curettage, e delle tube, ottenuti nel corso di salpingectomia. Nei campioni è stata verificata, con l’ibridazione fluorescente in situ, l’eventuale presenza di batteri associati alla vaginosi e altri batteri. In parte dei campioni analizzati, la ricerca ha rivelato la presenza di un biofilm di Gardnerella di origine vaginale. Dalle successive analisi statistiche è risultato che: - le donne con vaginosi batterica hanno un rischio del 50% (95% CI 24.0-76.0) di avere un biofilm di Gardnerella vaginale nell’endometrio; - lo stato di gravidanza (OR corretto = 41.5, 95% CI 5.0-341.9, p<0.001) e la vaginosi batterica (OR corretto = 23.2, 95% CI 2.6-205.9, p<0.001) sono altamente predittive della presenza di colonizzazioni batteriche a livello dell’utero o delle tube, in confronto alle donne non gravide e non affette da vaginosi batterica. Due le importati conclusioni tratte dagli Autori: - la vaginosi batterica è frequentemente associata alla presenza di biofilm patogeni di Gardnerella vaginale nell’endometrio; - questo dato, se confermato da ulteriori studi, potrà aiutarci a comprendere meglio la correlazione fra vaginosi batterica ed eventi avversi in gravidanza.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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