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Vaginosi batterica recidivante: come debellarla

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23/01/2014

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Gentile professoressa Graziottin, ho 28 anni e da uno soffro di vaginosi batteriche causate dalla Gardnerella. Mi sono sottoposta a varie cure, ma con scarsi risultati: ogni due-tre mesi il problema ritorna. Navigando in Internet ho trovato il suo sito e sinceramente, per quanto riguarda la mia esperienza, lei è l’unica che ho sentito parlare di trattamenti alternativi agli antibiotici. E’ bello vedere che esiste un medico che non vuole “distruggere” il problema, ma creare un ambiente sfavorevole alla sua proliferazione. Vorrei fare un trattamento con ovuli con acido borico: per quanto tempo posso farlo? Posso avere rapporti? Devo usare anche fermenti locali o per ingestione? Piena di dubbi e di domande, vorrei rivolgermi anche a un omeopata. Spero che lei mi possa aiutare. Grazie mille”.
Elisabetta A.
Gentile Elisabetta, la vaginosi batterica è una condizione patologica frequente e generalmente determinata, proprio come nel suo caso, dalla presenza della Gardnerella vaginalis, un germe anaerobio gram-positivo presente nel 30% delle donne sane. Il suo trattamento è stato ampiamente discusso in letteratura, considerando l’alto tasso di ricorrenza della patologia. Attualmente la terapia di scelta proposta nella letteratura scientifica è rappresentata dall’utilizzo di clindamicina per via orale (anche per il partner).
Un nuovo filone di studio e ricerche ha documentato che le recidive sono dovute alla presenza in vagina di “biofilm patogeni” extracellulari. Si tratta di comunità batteriche complesse di germi aggressivi, avvolte in una rete di mucopolisaccaridi prodotta dagli stessi germi, che li protegge sia dagli antibiotici, sia dalle difese immunitarie. E’ come avere un terrorista in casa, come spiego alle mie pazienti. Il nuovo orientamento terapeutico, non ancora sostanziato tuttavia da studi prospettici controllati, prevede l’uso di:
- lavande con destro-mannosio, per ridurre l’aggressività dell’E. Coli e altri germi;
- N-acetilcisteina, per “sciogliere” le reti di mucopolisaccaridi che proteggono i biofilm;
- lattoferrina, che potenzia le difese immunitarie;
- probiotici, per riequilibrare l’ecosistema vaginale e contrastare la ricorrenza dell’infezione.
Risulta inoltre fondamentale riportare il Ph vaginale a valori di normalità (<4.5): può essere utile l’aggiunta di prodotti a base di acido borico, vitamina C ed estrogeni topici. Ai link sotto indicati può trovare approfondimenti e consigli, anche in caso di gravidanza. Un cordiale saluto.
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