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Sindrome feto-alcolica: che cos’è, cosa la provoca, come può essere evitata

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Sindrome feto-alcolica: che cos’è, cosa la provoca, come può essere evitata
06/10/2022

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Commento a:
Popova S, Dozet D, Shield K, Rehm J, Burd L.
Alcohol’s impact on the fetus
Nutrients. 2021 Sep 29;13(10):3452. doi: 10.3390/nu13103452
Valutare l’impatto sul feto dell’assunzione di alcol in gravidanza: è questo l’obiettivo della review coordinata da Svetlana Popova ed espressione del Centre for Addiction and Mental Health di Toronto, Canada, e del Dipartimento di Pediatria della University of North Dakota a Grand Forks, Stati Uniti.
Lo studio, più in generale, presenta una panoramica:
- della frequenza dell’assunzione di alcol fra le donne in gestazione;
- dell’impatto dell’esposizione prenatale all’alcol (prenatal alcohol exposure, PAE);
- delle conseguenze specifiche dello spettro dei disordini feto-alcolici (Fetal Alcohol Spectrum Disorders, FASD) e della sindrome feto-alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS), che ne rappresenta l’espressione più grave;
- delle comorbilità associate;
- dell’impatto sociale;
- degli studi in corso per sviluppare terapie neonatali e pediatriche, attualmente inesistenti.
Il fenomeno del consumo di alcol in gravidanza sta conoscendo in Occidente, e in Europa in particolare, una drammatica diffusione dovuta a molteplici fattori:
- sviluppo economico;
- mutamento del ruolo della donna all’interno della società;
- elevata disponibilità e facile reperibilità degli alcolici;
- pressione dei pari;
- accettabilità sociale.
Anche l’isolamento determinato dalla recente pandemia di Covid ha contribuito a un netto aumento di questa dipendenza.
Lo studio esamina innanzitutto le abitudini di consumo nelle diverse parti del mondo e l’incidenza della FAS e del FASD. Gli eventi ostetrici e pediatrici avversi non sono ancora completamente noti. A oggi, tuttavia, è accertato che l’alcol:
- accresce il rischio di natimortalità, aborto spontaneo, parto pretermine, ritardo di crescita intrauterino, basso peso alla nascita e FASD;
- ha un potenziale effetto teratogeno su tutti gli organi del feto;
- i danni più gravi ed evidenti sono quelli a carico del sistema nervoso, con compromissione dell’angiogenesi e della neurogenesi, diffusa morte neuronale e sregolazione dell’espressione genica. Questi fenomeni si traducono in un minor volume cerebrale, una minore produzione di materia grigia e bianca, e in gravi deficit neurologici, cognitivi e comportamentali.
Ulteriori danni si possono registrare a livello di:
- anomalie congenite e ridotta crescita post natale;
- morfologia facciale;
- fegato, reni, cuore, sistema gastrointestinale, sistema endocrino, abilità motoria;
- aspettativa di vita, nettamente ridotta rispetto alla popolazione generale.
Gli effetti dell’alcol possono infine essere aggravati da fattori concomitanti, quali:
- fumo;
- assunzione di droghe;
- assunzione di farmaci;
- carenze alimentari;
- esposizione a stressor ambientali (violenza domestica, povertà);
- comorbilità psichiatriche (ansia, depressione).
E’ bene ricordare che il FASD è evitabile al 100% se la donna non beve in gravidanza: prevenire è quindi possibile e decisivo. A questo proposito, l’Istituto Superiore di Sanità svolge una capillare azione di informazione, con materiale disponibile alla pagina internet Epicentro-Sindrome alcolico fetale.
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