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Preghiere per la pace

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22/12/2010

Tratte dal sito della comunità monastica di Bose

Si ringrazia la comunità monastica di Bose per la gentile concessione

Guida alla lettura

Per quest’ultimo appuntamento del 2010 – anno attraversato da conflitti sanguinosi, gravi catastrofi naturali e tanta sofferenza individuale – abbiamo scelto tre preghiere di altrettante tradizioni religiose, accomunate dalla stessa pressante richiesta alla Presenza sentita come fonte della vita: pace per tutti, pace nelle relazioni fra i popoli, pace come incontro «con verità e memoria, con coraggio e fiducia», pace contro «la povertà e l’ignoranza, la malattia e l’ingiustizia», ma anche pace come unificazione dei cuori, come liberazione dalla menzogna e dalla crudeltà, pace come amore e rispetto per tutti gli esseri viventi.
Dedichiamo queste intense invocazioni a quanti si spendono ogni giorno per la pace, a quanti hanno fame e sete di pace, a quanti lottano ogni giorno per ritrovare nella propria vita la pace perduta, e a quanti sono in pace, perché sappiano custodire questo dono prezioso e irradiarne generosamente le energie intorno a sé.
Signore di tutto il creato,
eccoci pieni di riverenza e timore davanti a te,
spinti da visioni dell’armonia dell’uomo.
Siamo figli di molte tradizioni,
eredi di saggezza condivisa e di tragici malintesi,
di superbe speranze e umili successi.
È tempo ormai che ci incontriamo con verità e memoria,
con coraggio e fiducia, con amore e promessa.
In ciò che condividiamo
fa’ che vediamo la comune preghiera dell’umanità;
in ciò che ci separa
fa’ che ci meravigliamo della libertà dell’uomo;
nella nostra unità e nelle nostre differenze
fa’ che riconosciamo l’Essere unico che è Dio!
(Preghiera ebraica)

Dio di ogni grazia, fa’ che le nazioni del mondo desistano dalla lotta
e si uniscano non per combattersi a vicenda ma per combattere i loro comuni nemici:
la povertà e l’ignoranza, la malattia e l’ingiustizia.
Riconduci l’umanità dalla via della morte alla via della vita,
dalla distruzione alla costruzione di un mondo nuovo
di giustizia e pace, di libertà e gioia.
Poni fine all’oscura notte di bugie e crudeltà
e fa’ sorgere un’alba di misericordia e verità.
(Preghiera cristiana)

Siamo qui insieme a pregare per la pace: dobbiamo dunque essere davvero uniti gli uni agli altri...
Dobbiamo essere consapevoli della fonte dell’essere comune a tutti noi e a tutte le cose viventi.
Evocando la presenza della Grande Compassione, dobbiamo riempirci il cuore della nostra compassione per noi stessi e per tutti gli esseri viventi.
Preghiamo perché tutti gli esseri viventi si rendano conto che sono tutti fratelli e sorelle che si nutrono tutti alla stessa fonte di vita.
Preghiamo perché noi stessi cessiamo di essere causa di sofferenza gli uni per gli altri.
Decidiamoci a vivere in modo da non privare altri esseri viventi di aria, acqua, cibo, rifugio o della possibilità di vivere.
Con umiltà, consapevoli dell’esistenza della vita e delle sofferenze che ci circondano, preghiamo perché la pace regni nel nostro cuore e nel mondo intero.
(Preghiera buddista)

La comunità monastica di Bose

Sin dai primi secoli dell’era cristiana vi sono stati uomini e donne, chiamati ben presto monaci, che hanno abbandonato tutto per tentare di vivere radicalmente l’evangelo nel celibato e nella vita comune.
Bose si innesta in questa tradizione. La comunità nasce l’8 dicembre del 1965, quando Enzo Bianchi inizia a vivere, solo, in una casa affittata presso alcune cascine della Serra di Ivrea. I primi fratelli giungono tre anni dopo, e fra essi una donna e un pastore evangelico. Da allora, al mattino, a mezzogiorno e alla sera, si celebra la liturgia delle ore, si lavora, si pratica l’accoglienza, si studiano la Scrittura e la tradizione monastica, si vive la faticosa ma feconda avventura comunitaria.
Oggi la comunità è formata da circa ottanta persone, uomini e donne, alcuni dei quali evangelici, cinque presbiteri e un pastore. La loro è una vita semplice, tendente all’essenziale: una vita fatta di preghiera e lavoro. Non c’è infatti un’opera propria della comunità monastica, se non quella di credere e vivere in colui che Dio ha mandato: Gesù Cristo. Tutti i monaci lavorano, guadagnandosi da vivere con le proprie mani, come tutti gli altri uomini e sull’esempio degli apostoli e degli antichi padri: frutteto e orto, atelier di ceramica e di icone, una falegnameria, una casa editrice, una tipografia, così come la ricerca biblica e catechetica sulla grande tradizione ebraica e cristiana, sono alcune delle attività professionali sviluppate fino a oggi.
L’ospitalità è un ministero praticato fin dalle origini del monachesimo. A Bose tutti sono accolti, ma soprattutto coloro che cercano un’occasione per saggiare la vita comunitaria, per condividere la preghiera e la vita dei monaci, e quanti hanno bisogno di un luogo in disparte, nel quale sostare in silenzio.
Parole chiave di questo articolo
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