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Parkinson e disturbi gastrointestinali: correlazioni cliniche e substrato fisiopatologico

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Parkinson e disturbi gastrointestinali: correlazioni cliniche e substrato fisiopatologico
11/05/2023

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Commento a:
Warnecke T, Schäfer K-H, Claus I, Del Tredici K, Jost WH.
Gastrointestinal involvement in Parkinson’s disease: pathophysiology, diagnosis, and management
NPJ Parkinsons Dis. 2022 Mar 24;8(1):31. doi: 10.1038/s41531-022-00295-x
Illustrare le attuali conoscenze sulla correlazione fra morbo di Parkinson e patologie gastrointestinali, e offrire raccomandazioni diagnostiche e terapeutiche per la gestione quotidiana del paziente neurologico. E’ questo l’obiettivo dell’approfondito studio coordinato da Tobias Warnecke ed espressione di quattro importanti realtà cliniche tedesche: il Dipartimento di Neurologia dell’Ospedale universitario di Münster, il “Research and Transfer Working Group Enteric Nervous System” (AGENS) dell’Università di Scienze applicate di Kaiserslautern, il Centro di Ricerca biomedica dell’Università di Ulm, e la Parkinson-Klinik Ortenau di Wolfach.
Evidenze crescenti suggeriscono come i disturbi del tratto gastrointestinale si presentino spesso in comorbilità con il Parkinson: la maggior parte delle persone colpite dalla patologia neurologica soffre anche di sintomi come disfagia, scialorrea, gonfiore, nausea, vomito, gastroparesi, stipsi. E la compromissione a vari livelli e distretti del processo digestivo (disturbi della deglutizione, stasi degli alimenti nello stomaco, ridotta peristalsi intestinale, alterazioni della funzionalità di barriera, infiammazione cronica) sembra a propria volta determinata e al tempo stesso implicata nello sviluppo dei corpi di Lewi, prodromi del Parkinson, all’interno del sistema nervoso centrale ed enterico. Le complicanze più gravi del quadro clinico – malnutrizione, disidratazione, malassorbimento dei farmaci, polmonite ab ingestis, ostruzione intestinale, megacolon – portano spesso all’ospedalizzazione di questi pazienti.
In questo contesto di estrema criticità, emergono tre elementi che autorizzano un cauto ottimismo:
- sono ormai disponibili strumenti diagnostici molto sofisticati che consentono un esame sempre più dettagliato della compromissione della funzionalità gastrointestinale;
- sono in corso di valutazione nuovi approcci terapeutici, sebbene manchino spesso studi di evidenza di alto livello qualitativo;
- le sempre più approfondite acquisizioni sul ruolo del microbiota intestinale nella modulazione delle condizioni di salute e malattia aprono scenari di estremo interesse anche per i neurologi.
L’articolo di Warnecke e collaboratori approfondisce tutti gli aspetti rilevanti delle patologie gastrointestinali nella persona affetta da Parkinson – anatomopatologia, fisiopatologia, diagnosi, trattamento – e offre utili linee guida per il clinico pratico.
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