- indipendentemente dal numero di anni trascorsi dall’inizio della menopausa, in assenza di controindicazioni maggiori;
- anche in caso di pregresse trombosi o tromboflebiti, perché queste patologie non controindicano la terapia locale, neppure a distanza di anni dall’entrata in menopausa. Quindi, anche sul fronte delle trombosi pregresse, brilla un bel semaforo verde per la terapia locale a ogni età.
Come può essere fatta?
In vagina si possono utilizzare:
- estrogeni: estradiolo, estriolo o promestriene, in capsule da inserire con un apposito applicatore, oppure in crema o in ovuli;
- prasterone: DHEA sintetico, in ovuli vaginali.
- il microbiota vaginale e vulvare;
- la salute di cute e mucose;
- la risposta sessuale e la salute vescicale, così da ridurre sia la vulnerabilità alle cistiti sia l’urgenza minzionale.
Quali sono gli obiettivi della terapia ormonale locale?
Attenzione: in caso di dolore all’inizio della penetrazione, è possibile che sia molto contratto il muscolo che chiude in basso il bacino, ossia l’elevatore dell’ano, che in condizioni di iperattivazione restringe l’entrata vaginale. In tal caso è necessaria prima di tutto una specifica fisioterapia eseguita da una fisioterapista o un’ostetrica competenti sui disturbi del pavimento pelvico. Fisioterapia anzitutto, non altre cose!
La terapia locale vulvare potenzia soprattutto la salute della vulva, contrastando la progressiva atrofia dei tessuti e l’insorgenza del lichen sclerosus, una patologia autoimmune che provoca anche molto prurito notturno. E fa ritrovare il “profumo di donna”, perché un microbiota più sano attiva i precursori dei feromoni.
Quali controindicazioni restano valide per la terapia ormonale locale?
- i tumori ormono-dipendenti della mammella, una controindicazione che resta attiva per tutta la vita;
- i tumori ginecologici (utero, ovaie, tube), per i quali la controindicazione dura 5 anni: dopo tale data la donna è considerata completamente guarita, e può quindi iniziare con serenità la terapia ormonale sia locale sia sistemica.
In sintesi
Nel prossimo post affronteremo il più delicato tema dell’inizio tardivo della TOS sistemica (ossia per bocca, transdermica o intrauterina), e vedremo come orientarci fra linee guida e saggezza clinica.
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