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Flussi emorragici: impatto sulla salute e sui progetti di maternità

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«Ho 40 anni e, per motivi lavorativi, io e il mio compagno non abbiamo mai pensato a un figlio. Ora ne desideriamo uno, ma io soffro da sempre di cicli abbondanti. L’ecografia non hanno riscontrato problemi a utero e ovaie: è tutto perfetto, anche i dosaggi ormonali e la tiroide, tranne una grave anemia (ho la ferritina a 4). Sto assumendo ferro e acido folico, ma non appena ritorna il ciclo mi indebolisco nuovamente. Vorrei tanto avere una gravidanza, ma non so come fare. Nessun ginecologo mi ha saputo realmente aiutare e io ho paura del parto, proprio per questa situazione. Cosa rischio con una gravidanza in una situazione del genere? Cosa posso fare per non avere problemi? Ho paura che le perdite di sangue dopo il parto possano essere altrettanto emorragiche, per non parlare dei danni che l’anemia potrebbe causare al feto. Grazie per l’attenzione».

Flussi emorragici: impatto sulla salute e sui progetti di maternità

16/12/2022

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Gentile amica, lei è purtroppo la dimostrazione che i cicli abbondanti andrebbero curati subito, senza attendere 15 o 20 anni. Anche perché un’anemia grave e cronica come la sua può avere conseguenze pesanti per la salute, e persino aumentare ulteriormente i flussi mestruali, a causa di un’alterazione generale dell’equilibrio emostatico dell’organismo.
In questo video illustro:
- come, oltre a provocare anemia da carenza di ferro, i flussi emorragici quintuplichino il rischio di dolore mestruale invalidante (dismenorrea) e raddoppino il rischio di endometriosi;
- il potenziale impatto dell’anemia sullo sviluppo cerebrale del feto, con problemi di apprendimento sino alla tarda adolescenza;
- come il trattamento di prima scelta dei flussi emorragici, raccomandato da tutte le più autorevoli linee guida mondiali, sia la spirale medicata con un progestinico, almeno sino a quando non si desideri un figlio, per ridurre drasticamente le perdite (in costanza di attività ovarica) e recuperare in pochi mesi un buon emocromo e un buon livello di benessere psicofisico;
- l’opportunità, in parallelo, di integrare l’alimentazione quotidiana con ferro, acido folico e vitamina B12, anche dopo il parto;
- perché il suo problema rende ancora più utile prendere in considerazione una fecondazione assistita, già fortemente indicata nelle donne della sua età;
- come non esista una correlazione netta tra flussi abbondanti e rischio di emorragie post parto, ma sia comunque opportuna un’accurata verifica del suo quadro ematologico prima del concepimento, in modo da individuare anche i più sottili fattori di rischio che la potrebbero esporre a gravi complicanze.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone
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