Dopo un cancro al seno: come curare i sintomi urinari della menopausa
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«Dieci anni fa sono stata operata di tumore al seno. Dopo l’intervento ho assunto gli inibitori dell’aromatasi e il tamoxifene, con risultati che i medici definiscono ottimi. Però nel corso del tempo ho iniziato a soffrire di incontinenza da urgenza e nocturia. Ho preso dei farmaci consigliati dall’urologa, ma con esiti scarsi. Avendo avuto un tumore, potrei applicare localmente degli estrogeni in gel? In caso negativo, ci sono altre possibili cure? Grazie infinite per la cordiale attenzione».
Dopo un cancro al seno: come curare i sintomi urinari della menopausa
19/04/2024
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Sintesi del video e punti chiave
Gentile amica, il suo è un problema comune a molte donne operate per un carcinoma mammario e che, ritrovandosi in menopausa per effetto delle cure mediche, possono soffrire non solo di vampate o disturbi del sonno, ma anche della cosiddetta sindrome genito-urinaria della menopausa, che include sintomi genitali, sessuali e, appunto, urinari. In questo video illustro innanzitutto: - la ricerca condotta su 49.237 pazienti da Lauren McVicker e collaboratori, che ha dimostrato come il tasso di sopravvivenza delle donne che avevano assunto terapie estrogeniche vaginali (il 5% del totale) non fosse inferiore a quello di chi non le aveva utilizzate (JAMA Oncology, novembre 2023); - i tipi di estrogeno che si possono utilizzare, sempre sotto controllo medico: estriolo, promestriene. E poi passo in rassegna altri possibili approcci di cura, tutti non ormonali: - riabilitazione del pavimento pelvico, in caso di ipertono (i muscoli contratti provocano un’irritazione locale che contribuisce all’urgenza minzionale); - ovuli o creme vaginali all’acido ialuronico, da associare a probiotici vaginali (come il Lactobacillus Crispatus) e vitamina E; - terapie biofisiche: ossigenoterapia, terapia laser.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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