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Candida recidivante: la strategia per guarire

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02/10/2014

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Sono una donna di 30 anni con un passato abbastanza intenso di candidosi recidivante. A un certo punto, dopo mille cure e mille problemi, ho scoperto di essere celiaca. Pensavo che dopo l’eliminazione del glutine il problema candida non si sarebbe mai più presentato, e invece persistono ancora un paio di recidive l’anno. Durante l’ultima visita la mia ginecologa mi ha suggerito di utilizzare una lavanda vaginale a base di acido borico e calendula, dopo ogni ciclo mestruale, per sei mesi-un anno. Ho seguito il consiglio e sto facendo la terapia, solo che adesso, dopo l’ultima mestruazione, ho notato prurito, rossore e perdite simili a quelle della candida. Ho ripreso la lavanda vaginale, ma non so se fare un tampone o aspettare. E’ meglio aspettare qualche giorno e valutare l’evoluzione, oppure fare subito un tampone? Questa lavanda vaginale può dare luogo a sensibilizzazione, essendo a metà strada tra un rimedio naturale e un farmaco a tutti gli effetti? Vorrei solo cercare di capire come sia possibile che non riesca a eliminare del tutto il problema della candida. Grazie mille”.
Ornella C.
Gentile Ornella, dal suo racconto emerge un quadro di candidiasi ciclica con frequenti recidive. Per risolvere il problema è necessario instaurare una strategia completa e multimodale attenta a rimuovere i fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento. E’ fondamentale evitare la penetrazione, preferendo altre forme di intimità, finché il problema non sarà risolto.
Da un punto di vista farmacologico, è opportuno adottare una terapia con farmaci antimicotici per via orale (consigliabile l’utilizzo di fluconazolo 200 mg per diversi mesi, anche per il partner: veda, fra i link consigliati, il protocollo di cura innovativo descritto nell’articolo intitolato “The recurrent vulvovaginal candidiasis: proposal of a personalized therapeutic protocol”), modulatori del dolore, farmaci come la palmitoiletanolamide, che riducono l’iperattività delle cellule di difesa (mastociti), nonché probiotici intestinali per via orale ed eventualmente vaginali (l’utilizzo della lavanda vaginale, o prodotti simili a base di acido borico, può essere utile nel prevenire il quadro infiammatorio, ma da solo non basta). Il tutto va associato a modificazioni dello stile di vita per prevenire le recidive (eliminare lieviti e zuccheri semplici, evitare indumenti attillati e sintetici, preferire indumenti comodi e intimo di cotone bianco).
Se in sede di visita ginecologica è stato evidenziato un ipertono del muscolo elevatore dell’ano vanno aggiunti farmaci miorilassanti, oltre a quotidiani esercizi di stretching e sedute di riabilitazione del pavimento pelvico.
L’esecuzione dei tamponi vaginali e cervicali completi è indicata in presenza di leucorrea mista e qualora il quadro clinico non migliori una volta avviato il corretto piano terapeutico. Con la giusta strategia, il problema si risolve: non si perda di coraggio! Un cordiale saluto.

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