Cancro al seno: ruolo predisponente dell'obesità e della cattiva alimentazione
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17/10/2019
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Becaria Coquet J, Caballero VR, Camisasso MC, González MF, Niclis C, Román MD, Muñoz SE, Leone CM, Procino F, Osella AR, Aballay LR. Diet quality, obesity and breast cancer risk: an epidemiologic study in Córdoba, Argentina Nutr Cancer. 2019 Sep 27:1-10. doi: 10.1080/01635581.2019.1664601. [Epub ahead of print]
Valutare la correlazione fra qualità dell’alimentazione, peso corporeo e incidenza del cancro al seno: è questo l’obiettivo dello studio coordinato da Julia Becaria Coquet ed espressione della Universidad Nacional de Córdoba, Argentina. Il cancro della mammella è una patologia multifattoriale, e alcuni fattori legati agli stili di vita determinano un aumento del rischio. Lo studio è stato condotto nella provincia di Córdoba, dal 2008 al 2016, su 346 casi e 566 controlli. La qualità della dieta è stata verificata attraverso un punteggio a tre valori (0, 0.5, 1) assegnato a 15 diversi componenti alimentari: punteggi più elevati corrispondevano a una minore aderenza alle raccomandazioni dietetiche e a un maggiore potenziale infiammatorio. Questi, in sintesi, i risultati: - il punteggio medio è stato di 6.86; - il 20 per cento delle partecipanti è risultato essere obeso; - per ciascuna unità di incremento del punteggio dietetico nel gruppo delle donne obese, si è osservato un aumento del 39 per cento del rischio di cancro al seno. Le donne obese con un’alimentazione di bassa qualità hanno dunque un altissimo rischio di sviluppare un cancro al seno. Si tratta di un risultato estremamente significativo che deve ispirare le strategie preventive, ma anche una precisa assunzione di responsabilità di ogni donna verso la propria salute.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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