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Alessandra: il dono più bello dopo tanto dolore

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10/09/2010

Le vostre lettere alla nostra redazione

Leggi anche la testimonianza di Francesco, il marito di Luisa (Dopo un muro di paure e dolore, la gioia di una nuova vita! )

Ero assieme a Francesco da sei anni, e abbiamo deciso di sposarci. Volevamo subito un figlio, anche se in quegli anni non avevamo mai avuto un rapporto completo.
I primi tentativi erano di fatto impossibili, mi sembrava di aver un muro o una cucitura. Dopo varie volte la penetrazione riusciva ma mai completamente, con dolore e senza piacere. Una sofferenza che, oltretutto, non portava al risultato del figlio. Io cercavo sempre di star calma e Francesco non si è mai innervosito, anzi mi dava fiducia e coraggio ad andare avanti.
Un giorno andai dal mio ginecologo per una visita e gli esposi il mio problema. Ma ogni tentativo di visita era un dramma, perché provavo sempre dolore. Un giorno, mentre mi rivestivo, il medico disse a Francesco: «Luisa ha un disturbo particolare, e l’unica persona in grado di affrontarlo è una dottoressa che cura in particolare questo tipo di dolore». Mi disse che altre sue pazienti si erano recate da lei, risolvendo il problema. Ci raccomandò di non guardare la parola “vaginismo” in Internet, per non allarmarci ulteriormente, e di attendere l’incontro con la dottoressa.
Preciso che ho sempre avuto paura persino di inserire un tampone vaginale, o di guardare allo specchio la vagina... E ho sempre pensato al parto come a un dolore mortale. Da piccola ho avuto un incidente con il sellino della bicicletta e forse potrebbe essere questa causa della mia fobia. Conoscevo la fama della dottoressa e nell’attesa dell’appuntamento non mi capacitavo di dover andare proprio da lei, perché intuivo che era una cosa ben seria, se nessun altro medico riusciva a risolverla! Ma non dissi niente ai miei familiari, per non allarmarli.
Nel frattempo provavamo ad avere rapporti ma non succedeva niente. Il giorno tanto atteso arrivò, e la dottoressa mi visitò. Anche con lei provai dolore, ma mi insegnò subito degli esercizi di rilassamento e mi prescrisse una lista di farmaci da prendere. Mi diede tanta fiducia, dicendomi che bisognava avere pazienza ma che alla fine saremmo riusciti ad avere dei bei bambini.
Dovevo cambiare guardaroba, non mettermi più pantaloni stretti ed eliminare i cibi con lieviti e zuccheri. Agli inizi è stata dura mettere le gonne, io che ero sempre in pantaloni, non andare in bicicletta e controllare bene quello che mangiavo: comunque, dopo un po’, è diventato tutto automatico. Ho iniziato la terapia di biofeedback del pavimento pelvico e l’elettroanalgesia. Le visite seguenti andavano sempre meglio finché alla quarta visita la dottoressa ci ha prescritto gli esami preconcezionali, dandoci il “via libera” per cercare un figlio.
I nostri rapporti intimi erano finalmente completi, senza dolore, e tutto andò bene perché il nostro più grande desiderio si avverò: ero incinta! La gravidanza andò bene, ed ero felice di aver imparato a conoscere il mio corpo grazie a tutti gli esercizi che avevo fatto in quei mesi, senza i quali non sarei nemmeno riuscita ad affrontare le visite di controllo e il parto... Non avevo più paura del parto, come una volta, anzi non ci pensavo neppure.
Nel periodo di gestazione ho fatto sempre tanto nuoto e lunghe passeggiate. E’ stata una bella soddisfazione partorire velocemente e senza grandi dolori, solo con l’episiotomia e senza bisogno di epidurale.
Alessandra è nata bella e soprattutto sana!
Sarò grata per tutta la vita a quella dottoressa, perché non ho più dolore durante i rapporti e alle visite ginecologiche, perché affronto tutto serenamente e soprattutto perché abbiamo realizzato in soli otto mesi dalla diagnosi il nostro desiderio più profondo. Ma ringrazio anche il mio ginecologo, che ha avuto la prontezza e la generosità di indicarmi subito la via della guarigione!

Luisa, 30 anni

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