Terapia ormonale sostitutiva: quale, quando e per chi
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Terapia ormonale sostitutiva: quale, quando e per chi
18/07/2022
Prof. Angelo Cagnacci Direttore Struttura Complessa di Ginecologia e Ostetrica Ospedale San Martino di Genova
Prof. Angelo Cagnacci Terapia ormonale sostitutiva: quale, quando e per chi Corso ECM su "Menopausa e oltre, in salute: sfide e opportunità", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 16 settembre 2021
Sintesi del video e punti chiave
Secondo alcuni studi, l’80% delle donne italiane conosce la terapia ormonale sostitutiva per la menopausa; ma poi solo il 7% la fa. Questo significa che c’è uno scollamento fra le conoscenze teoriche e la fiducia nei confronti dei farmaci, e sarebbe opportuno capire se l’incongruenza si origina fra le pazienti o nelle informazioni che i medici trasmettono. In questo video, il professor Cagnacci illustra: -i principi generali della terapia ormonale sostitutiva (TOS), e le loro motivazioni fondamentali: iniziare prima possibile; trattare le donne sintomatiche; personalizzare principi attivi, dosaggi e via di somministrazione; - i sintomi che indicano la TOS e i loro livelli di evidenza; - gli specifici benefici della TOS sui sintomi vasomotori e sulla sindrome genito-urinaria della menopausa; - come, a differenza della menopausa naturale, la menopausa precoce sia una vera e propria patologia, e come tale vada trattata sino a 50-51 anni; - i diversi approcci farmacologici alla terapia; - le poche controindicazioni maggiori; - i dati relativi al rischio tromboembolico e al cancro della mammella; - le patologie che non controindicano la TOS, ma richiedono un’attenta personalizzazione; - gli effetti collaterali, e come evitarli; - le più recenti evidenze sulla durata ottimale del trattamento; - i più vistosi effetti protettivi a lungo termine a livello di osteoporosi, rischio cardiovascolare, disturbi cognitivi e rischio oncologico; - gli studi a sostegno dei benefici della TOS su densità ossea, rischio di frattura, ipertensione, ictus e infarto; - perché la valutazione del livello di rischio cardiovascolare influisce in misura essenziale sulla decisione di somministrare o meno la terapia.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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