EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Vulvodinia iatrogena: come affrontarla

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
30/11/2017

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Ho 58 anni. Circa vent’anni fa ho avuto dei condilomi all’ingresso della vagina e il mio ginecologo me li ha ‘bruciati’, non ricordo esattamente con quale tecnica. Da allora ho fastidio e dolore in quella zona, come se la mucosa fosse ipersensibile e vi fosse rimasta una cicatrice. Non trovo prodotti che allevino questa sensazione dolorosa. Essendo anche in menopausa, i rapporti sono piuttosto difficili. I lubrificanti che ho provato mi accentuano il bruciore. Esistono prodotti che possano normalizzare la mucosa? Grazie”.
Gentile amica, le consigliamo di effettuare una visita ginecologica accurata, in quanto il dolore da lei descritto, anche in occasione dei rapporti intimi, può essere legato alla vulvodinia, una condizione patologica i cui sintomi possono essere accentuati dalla secchezza tipica della menopausa e dal trattamento eseguito in passato per i condilomi.
La diagnosi è essenzialmente clinica e, qualora venga confermata, è necessario instaurare una terapia farmacologica completa per via sistemica, con l’eventuale aggiunta di sedute di riabilitazione del pavimento pelvico. Le terapia locali (creme e pomate) non risolvono il problema. Un cordiale saluto.

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter