EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Spotting persistente: un’ipotesi diagnostica

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
“Sono disperata. Da tre anni soffro di spotting. Tutto è iniziato nell’ottobre 2018, quando ho interrotto la contraccezione per cercare di avere un figlio. Sono andata da diversi specialisti e fatto un mucchio di esami, che però non hanno mai segnalato problemi: utero e ovaie perfetti, ecografia 3D perfetta, valori ormonali nella norma, biopsia endometriale negativa, coagulazione del sangue adeguata, nessuna malattia autoimmune. Per me è una tortura psicologica ormai costante, senza contare che la gravidanza non arriva. Potete aiutarmi? Grazie”.

Spotting persistente: un’ipotesi diagnostica

29/10/2021

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Gentile amica, il fatto che gli esami da lei eseguiti siano perfetti non significa che va tutto bene: è infatti possibile che vi siano alterazioni anatomiche o funzionali al di sotto della soglia di visibilità consentita dagli attuali strumenti di indagine. Il sintomo che lei lamenta va quindi considerato con attenzione, perché solo una corretta diagnosi differenziale consente poi di instaurare una terapia efficace. Ciò premesso, le illustro una possibile spiegazione del suo disturbo, con la raccomandazione di rivolgersi sempre al suo ginecologo di fiducia per qualsiasi ulteriore approfondimento.
In questo video illustro:
- che cos’è lo spotting;
- le due fasi in cui si articola il ciclo, e gli eventi ormonali che le sottendono;
- perché lo spotting può segnalare un’inadeguata produzione di progesterone nella seconda metà del ciclo (fase progestinica, o luteale);
- come questa disfunzione possa spiegare anche la difficoltà di concepimento;
- l’opportunità di rivolgersi a un centro specializzato in procreazione assistita per ottimizzare la fase luteale;
- le principali opzioni farmacologiche;
- perché sani stili di vita (movimento fisico regolare, alimentazione equilibrata, rispetto del sonno) sono fattori fondamentali di guarigione.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter