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Sofferenza vulvare diffusa: gli accertamenti necessari

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Sofferenza vulvare diffusa: gli accertamenti necessari
21/05/2020

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Da anni soffro di candida, e purtroppo adesso mi hanno riscontrato anche un lichen scleroatrofico. Ho la pelle lesionata, atrofia, disbiosi intestinale. La cura che sto facendo non mi aiuta. Sto male. La biopsia segnala un’acantosi dell’epitelio, una lieve flogosi del corion ed edema stromale. Spero che possiate aiutarmi a stare meglio. Grazie”.
Mina
Gentile Mina, una visita ginecologica accurata, con esame obiettivo attento e completo, serve a diagnosticare la progressiva riduzione o scomparsa delle piccole labbra, l’incappucciamento del clitoride, la lichenificazione dei tessuti con possibile presenza di lesioni da grattamento e/o il progressivo restringimento dell’orifizio vaginale. Associata all’anamnesi sintomatologica riferita dalla paziente (tipicamente prurito vulvare intenso, soprattutto alla sera o alla notte), è indicativa di lichen scleroatrofico. La biopsia tissutale vulvare viene effettuata se si temono lesioni cellulari più serie, quali una neoplasia vulvare intraepiteliale (VIN, Intraepithelial Vulvar Neoplasia) o invasiva.
Le informazioni da lei fornite non sono complete per diagnosticare la condizione patologica che l’affligge: è importante una visita accurata, conoscere la sua età per valutare lo stato ormonale, la sintomatologia specifica che avverte in questo periodo (prurito, bruciore, secchezza), l’esito di eventuali tamponi vaginali (per valutare la presenza di vaginiti da candida, ad esempio).
Pertanto le consigliamo di effettuare una visita ginecologica mirata per impostare la terapia specifica. Un cordiale saluto.

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