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Sindrome dolorosa regionale complessa: diagnosi e cura

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Sindrome dolorosa regionale complessa: diagnosi e cura
01/04/2021

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Commento a:
Kessler A, Yoo M, Calisoff R.
Complex regional pain syndrome: an updated comprehensive review
NeuroRehabilitation. 2020;47(3):253-264. doi: 10.3233/NRE-208001
Fare il punto sui criteri diagnostici e di cura della sindrome dolorosa regionale complessa: è questo l’obiettivo dello studio coordinato da Allison Kessler ed espressione della Northwestern Feinberg School of Medicine e del Shirley Ryan Abilitylab di Chicago, e del Department of Physical Medicine and Rehabilitation presso la Mayo Clinic di Scottsdale, Stati Uniti.
La sindrome dolorosa regionale complessa (complex regional pain syndrome, CRPS) ha un impatto molto significativo sulla qualità di vita. E’ caratterizzata da dolore neuropatico cronico:
- conseguente a un danno dei tessuti molli, una lesione ossea o una lesione nervosa;
- di intensità sproporzionata al danno tissutale rilevabile.
I sintomi comprendono inoltre alterazioni:
- autonomiche (sudorazione, anomalie vasomotorie);
- motorie (debolezza, distonia);
- trofiche (atrofia cutanea o ossea, perdita di peli, retrazioni articolari).
La diagnosi è clinica e si basa sui criteri di Budapest, secondo i quali si può ipotizzare una CRPS in presenza di:
dolore continuo e sproporzionato all’evento scatenante;
almeno un sintomo in tre delle seguenti quattro categorie:
1) alterazioni della sensibilità: iperestesia e/o allodinia;
2) alterazioni vasomotorie: asimmetria di temperatura e/o modificazioni del colorito cutaneo e/o asimmetria del colorito cutaneo;
3) alterazioni sudomotorie/edema: edema e/o alterazioni della sudorazione locale e/o asimmetria della sudorazione locale;
4) alterazioni motorie/trofiche: ridotta escursione articolare e/o disfunzioni motorie (debolezza, tremore, distonia) e/o alterazioni trofiche (peli, unghie o cute);
almeno un segno in due o più delle medesime categorie;
assenza di una diagnosi alternativa in grado di spiegare i sintomi e i segni.
Il trattamento, spesso non del tutto risolutivo, comprende farmaci, fisioterapia e blocco simpatico. La diagnosi precoce e un approccio di cura interdisciplinare sono comunque fondamentali per garantire ai pazienti un’accettabile qualità di vita. E’ però essenziale chiarire l’esatta eziologia della patologia, proprio per migliorare l’efficacia delle terapie.

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