La sindrome dolorosa regionale complessa (complex regional pain syndrome, CRPS) ha un impatto molto significativo sulla qualità di vita. E’ caratterizzata da dolore neuropatico cronico:
- conseguente a un danno dei tessuti molli, una lesione ossea o una lesione nervosa;
- di intensità sproporzionata al danno tissutale rilevabile.
I sintomi comprendono inoltre alterazioni:
- autonomiche (sudorazione, anomalie vasomotorie);
- motorie (debolezza, distonia);
- trofiche (atrofia cutanea o ossea, perdita di peli, retrazioni articolari).
La diagnosi è clinica e si basa sui criteri di Budapest, secondo i quali si può ipotizzare una CRPS in presenza di:
• dolore continuo e sproporzionato all’evento scatenante;
• almeno un sintomo in tre delle seguenti quattro categorie:
1) alterazioni della sensibilità: iperestesia e/o allodinia;
2) alterazioni vasomotorie: asimmetria di temperatura e/o modificazioni del colorito cutaneo e/o asimmetria del colorito cutaneo;
3) alterazioni sudomotorie/edema: edema e/o alterazioni della sudorazione locale e/o asimmetria della sudorazione locale;
4) alterazioni motorie/trofiche: ridotta escursione articolare e/o disfunzioni motorie (debolezza, tremore, distonia) e/o alterazioni trofiche (peli, unghie o cute);
• almeno un segno in due o più delle medesime categorie;
• assenza di una diagnosi alternativa in grado di spiegare i sintomi e i segni.
Il trattamento, spesso non del tutto risolutivo, comprende farmaci, fisioterapia e blocco simpatico. La diagnosi precoce e un approccio di cura interdisciplinare sono comunque fondamentali per garantire ai pazienti un’accettabile qualità di vita. E’ però essenziale chiarire l’esatta eziologia della patologia, proprio per migliorare l’efficacia delle terapie.