Negli ultimi 20 anni, lo sviluppo della medicina di genere ha contribuito a evidenziare significative differenze nell’epidemiologia dei tumori, nonché nella risposta e nella tossicità associate alle terapie. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha quindi messo a punto, con il coordinamento della professoressa Rossana Berardi (Università Politecnica delle Marche), un documento di consenso sulla gestione di tali differenze. Ai lavori hanno preso parte anche l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università di Padova, l’Università di Firenze, l’Università di Torino, l’Istituto Nazionale dei Tumori (Milano) e l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (Roma).
Il processo di consenso è stato condotto con il metodo RAND-UCLA sia sulle evidenze emerse dalla letteratura scientifica, sia sulle “good practice” indicate dai membri stessi del gruppo di lavoro, e ha coinvolto 5 tematiche:
- fattori di rischio individuali;
- biologia dei tumori;
- terapie;
- organizzazione sanitaria;
- comunicazione e interventi sociali.
I giudizi sono stati espressi con una scala numerica da 1 a 9 (1 = certamente irrilevante; 9 = certamente rilevante; 5 = incerto). Per ogni tematica, infine, sono stati presentati alcuni casi di studio.
Queste, in sintesi, le raccomandazioni sottoposte a valutazione:
- articoli inclusi (42): 50 raccomandazioni;
- articoli non inclusi: 32 raccomandazioni;
- good practice cliniche: 4 raccomandazioni.
Il documento finale contiene:
- 81 raccomandazioni con punteggio >7;
- 3 raccomandazioni con punteggio fra 4 e 6.9;
- 2 raccomandazioni con punteggio inferiore a 4.
In sintesi, il documento AIOM:
- rappresenta un tentativo di valutare le evidenze disponibili sull’oncologia di genere;
- suggerisce alcuni criteri standard, desunti sia dalla ricerca scientifica che dalla pratica clinica, per la gestione delle differenze di genere;
- sottolinea l’importanza di aumentare il numero di donne coinvolte nel trial clinici e di disaggregare sempre i dati per genere.
Il processo di consenso è stato condotto con il metodo RAND-UCLA sia sulle evidenze emerse dalla letteratura scientifica, sia sulle “good practice” indicate dai membri stessi del gruppo di lavoro, e ha coinvolto 5 tematiche:
- fattori di rischio individuali;
- biologia dei tumori;
- terapie;
- organizzazione sanitaria;
- comunicazione e interventi sociali.
I giudizi sono stati espressi con una scala numerica da 1 a 9 (1 = certamente irrilevante; 9 = certamente rilevante; 5 = incerto). Per ogni tematica, infine, sono stati presentati alcuni casi di studio.
Queste, in sintesi, le raccomandazioni sottoposte a valutazione:
- articoli inclusi (42): 50 raccomandazioni;
- articoli non inclusi: 32 raccomandazioni;
- good practice cliniche: 4 raccomandazioni.
Il documento finale contiene:
- 81 raccomandazioni con punteggio >7;
- 3 raccomandazioni con punteggio fra 4 e 6.9;
- 2 raccomandazioni con punteggio inferiore a 4.
In sintesi, il documento AIOM:
- rappresenta un tentativo di valutare le evidenze disponibili sull’oncologia di genere;
- suggerisce alcuni criteri standard, desunti sia dalla ricerca scientifica che dalla pratica clinica, per la gestione delle differenze di genere;
- sottolinea l’importanza di aumentare il numero di donne coinvolte nel trial clinici e di disaggregare sempre i dati per genere.
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