EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Malattie sessualmente trasmesse: meccanismi e incidenza di contagio

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
20/07/2012

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Ho un piercing alla lingua e volevo qualche delucidazione in merito alle malattie sessualmente trasmissibili. Siccome si dice che il piercing alla lingua è una “ferita mai rimarginata”, volevo sapere se baciando o avendo rapporti orali si possano contrarre malattie infettive, in particolare l’HPV. E’ sempre sicuro al 100% di contrarre la malattia nel caso che il partner sia infetto? Con la saliva ci si può infettare, o per infettarsi si deve venire in contatto con il sangue? E le secrezioni vaginali, costituiscono anch’esse rischio di infezione? Grazie”.
F.C.
Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) costituiscono un serio problema di salute pubblica anche nei Paesi industrializzati. In base alle stime dell’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS), le MST hanno un’incidenza annua di 333 milioni di casi e di questi almeno un terzo interessa giovani al di sotto dei 25 anni di età. La carenza di conoscenze, lo scarso uso di contraccettivi di barriera (profilattico) e la promiscuità sono tra i più importanti fattori alla base del continuo aumento della loro incidenza.
Le MST vengono trasmesse durante l’atto sessuale, tramite il contatto delle mucose genitali e/o di liquidi organici infetti (sperma, saliva, secrezioni vaginali); sono causate da batteri (sifilide, gonorrea, chlamydia), miceti (candidiasi), parassiti (trichomonas) e virus (herpes genitale, condilomatosi da HPV, HIV).
Il Virus dell’immunodeficienza umana (HIV) causa l’AIDS infettando e danneggiando i linfociti T, cellule del sistema immunitario adibite a proteggere l’organismo da agenti esterni, compromettendone la capacità di difesa. Sebbene l’AIDS sia sempre il risultato di un’infezione da HIV, non tutti quelli che hanno contratto il virus hanno l’AIDS: possono passare infatti molti anni di latenza (dieci anni o più) prima che si manifestino i sintomi. L’HIV viene trasmesso attraverso il diretto contatto con il sangue (scambio di aghi infetti, tatuaggi) o liquidi corporei (risultano a rischio tutti i rapporti sessuali non protetti, per via orale, vaginale e anale). Se pur raramente è possibile una sua trasmissione mediante il diretto contatto con una ferita aperta di una persona infetta.
Il rapporto sessuale ricettivo non protetto con una persona HIV positiva ha una probabilità di infezione che varia tra lo 0.3-0.8% se anale, tra lo 0.05-0.2% se vaginale. Anche il rapporto orale è a rischio, soprattutto se si verifica ingestione di sangue mestruale o sperma infetto. Si ritiene che le secrezioni vaginali nei rapporti orali non siano sufficiente veicolo di contagio, a meno che non ci siano ulcere o ferite nel cavo orale. Teniamo però a sottolineare che a prescindere dal valore di percentuale in sé, che come tale ha esclusivamente valore statistico, ogni rapporto sessuale è a rischio: è possibile essere contagiati anche con un solo rapporto non protetto! E’ dunque indispensabile usare sempre il profilattico, sin dall’inizio del rapporto e in ogni tipo di rapporto.
L’uso costante del profilattico anche nel rapporto orale consente inoltre di evitare i rischi aggiuntivi legati a microabrasioni della mucosa della lingua e/o della bocca indotte dal piercing e la conseguente possibile maggiore vulnerabilità a contrarre malattie sessualmente trasmesse per via orale.
Parole chiave di questo articolo

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter