All’inizio abbiamo dato la colpa alla nostra inesperienza, ma con il passare del tempo abbiamo iniziato a scoraggiarci. Temevamo che io avessi un vaginismo, o che fossimo incompatibili fisicamente, ma nessuno riusciva a chiarire i nostri dubbi e soprattutto a curare il mio dolore. Fu così che, dopo tre anni di matrimonio, io e mio marito abbiamo deciso di rivolgerci a una ginecologa di cui avevo sentito parlare da un’amica e che sembrava essere specializzata in problemi come il nostro.
Questa dottoressa mi ha diagnosticato una vestibolite vulvare, dovuta agli infruttuosi tentativi di penetrazione, ma anche un imene molto rigido, che impediva la penetrazione. Mi sono subito sentita sollevata, sia perché non si trattava di vaginismo, sia perché la dottoressa ci ha detto che i due problemi si sarebbero risolti in breve tempo. E così è stato: una terapia antinfiammatoria e alcune modificazioni del mio stile di vita e del mio vestiario (amavo molto i pantaloni) hanno fatto regredire la vestibolite vulvare; e con un piccolo intervento ambulatoriale (si chiama imenotomia, mi hanno detto), per nulla doloroso, il mio imene è stato inciso.
Ora la nostra vita è completamente cambiata: a qualcuno sembrerà magari una cosa da poco, ma non riuscire mai ad avere rapporti con la persona che si ama poco per volta rattrista tutta la vita, come una cappa nera che oscura ogni cosa! Senza contare che adesso, finalmente, io e mio marito possiamo anche cercare un figlio, che è sempre stato il nostro più grande desiderio.
Ho scritto questa testimonianza per dire a tutte le donne con problemi come il mio di rivolgersi senza ritardi a medici competenti e comprensivi (l’avessimo fatto prima, ci saremmo evitati tante sofferenze!). E per ringraziare quella meravigliosa dottoressa che ci ha aiutati con grande professionalità e umanità, rassicurandoci sugli esiti delle cure, spiegandoci sempre tutto con pazienza e chiarezza, e accogliendoci sempre nel suo studio con un sorriso che ci scaldava il cuore.
Lara G.