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Fibromialgia in gravidanza: impatto sulla salute della donna e del feto

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02/11/2017

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Magtanong GG, Spence AR, Czuzoj-Shulman N, Abenhaim HA.
Maternal and neonatal outcomes among pregnant women with fibromyalgia: a population-based study of 12 million births
J Matern Fetal Neonatal Med. 2017 Sep 27: 1-7. doi: 10.1080/14767058.2017.1381684. [Epub ahead of print]
Valutare gli effetti della fibromialgia sulla salute delle donne in gravidanza e dei loro neonati: è questo l’obiettivo dello studio retrospettivo di coorte condotto da G.G. Magtanong e collaboratori, dei dipartimenti di “Ostetricia e Ginecologia” ed “Epidemiologia Clinica” del Jewish General Hospital presso la McGill University di Montreal, Canada.
La fibromialgia è un disturbo reumatico caratterizzato da dolore cronico diffuso e molteplici comorbilità.
L’analisi è stata condotta su 12.584.918 gravidanze avvenute fra il 1999 e il 2013, e tracciate nell’Healthcare Cost and Utilization Project Nationwide Inpatient Sample. In totale sono stati registrati 7758 casi di fibromialgia, pari allo 0,06 per cento del totale e con un’incidenza crescente nel tempo.
Rispetto ai controlli, le donne affette da fibromialgia:
- sono generalmente più anziane, sovrappeso o francamente obese;
- consumano più alcol, tabacco e sostanze stupefacenti;
- sono più frequentemente colpite da ansia, depressione e disturbi bipolari;
- hanno un rischio maggiore di diabete gestazionale, rottura prematura delle membrane e distacco della placenta;
- sono più comunemente sottoposte a parto cesareo (OR: 1.11, 95% CI: 1.05-1.16);
- hanno più complicanze ostetriche da tromboembolismo venoso (OR: 2.34, 95% CI: 1.91-2.86).
I figli delle donne affette da fibromialgia, dal canto loro, hanno una maggiore probabilità:
- di nascere prematuri (OR: 1.35, 95% CI: 1.25-1.46);
- di soffrire di iposviluppo intrauterino (OR: 1.48, 95% CI: 1.30-1.68).
La fibromialgia è dunque una condizione altamente rischiosa per la gravidanza e va affrontata con una strategia di cura personalizzata e integrata da corretti stili di vita.

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