Fibroma peduncolato: perché è consigliato l'intervento chirurgico
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01/03/2018
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano Dott.ssa Dania Gambini Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano
“Da quasi più di un anno convivo con un fibroma uterino sottosieroso peduncolato, arrivato ad oggi a 13,5 centimetri. Finora ho tenuto duro: il fatto di dover perdere l’utero non mi aiuta psicologicamente ad affrontare un intervento e non ho fatto altro che rimandare questa decisione. Volevo chiedervi se, con questa grandezza, è ormai troppo tardi per una terapia ormonale. In caso affermativo, e tenendo presente che da maggio non ho più le mestruazioni, pensate che sia rischioso aspettare l’entrata completa in menopausa e la riduzione del volume del fibroma, sempre che questa avvenga effettivamente? Spero di ricevere presto i vostri preziosi consigli. Ringraziando anticipatamente, vi porgo i miei più cordiali saluti”. L.M.
Gentile amica, la dimensione del mioma è sicuramente rilevante ma è soprattutto il tipo, ovvero il fatto che si tratti di un mioma peduncolato, a rappresentare un rischio per lo sviluppo di una tipica complicanza: la torsione del mioma sul peduncolo. Infatti, all’interno del peduncolo corrono i vasi sanguigni deputati all’irrorazione del mioma, e nel caso di torsione viene rallentato o bloccato l’apporto di sangue, con conseguente necrosi del mioma, dolore addominale acuto e necessità di un intervento chirurgico in urgenza. Ovviamente tale complicanza non è prevedibile e permane anche in menopausa. Per tutte queste considerazioni le consigliamo l’intervento chirurgico. Un cordiale saluto.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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