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Endometriosi vulvo-perineale: una patologia rara che dobbiamo conoscere meglio

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Endometriosi vulvo-perineale: una patologia rara che dobbiamo conoscere meglio
06/04/2023

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Commento a:
Maillard C, Alami ZC, Squifflet JL, Luyckx M, Jadoul P, Thomas V, Wyns C.
Diagnosis and treatment of vulvo-perineal endometriosis: a systematic review
Front Surg. 2021 May 11;8:637180. doi: 10.3389/fsurg.2021.637180
Che cosa sappiamo oggi dell’endometriosi vulvo-perineale in termini di diagnosi, terapie e tasso di recidiva? E’ quando descrive la review sistematica coordinata da Charlotte Maillard ed espressione della Université Catholique de Louvain a Bruxelles, Belgio.
Lo studio è stato condotto, seguendo le linee guida PRISMA, su Cochrane Library, Pubmed, Embase e Clinicaltrials.gov. Sono stati selezionati lavori pubblicati in inglese, francese, italiano e portoghese dalla creazione dei singoli database al 30 luglio 2020.
Questi, in sintesi, i risultati:
- su un totale di 539 lavori identificati sono stati selezionati 90 studi, per un totale di 283 pazienti affette da endometriosi vulvo-perineale (età media 32.7 ± 7.6 anni);
- 263 pazienti avevano precedentemente subito un’episiotomia, varie forme di intervento chirurgico, e traumi perineali o vaginali;
- solo in 13 pazienti i sintomi della patologia si erano manifestati del tutto spontaneamente, senza l’intervento di fattori precipitanti;
- 278 pazienti (98.2%) avevano deciso di rivolgersi al medico a causa del dolore vulvo-perineale ciclico di cui soffrivano durante le mestruazioni;
- 274 pazienti avevano un nodulo, una massa o un gonfiore vulvo-perineale; 6 presentavano lesioni cutanee bluastre; 1 aveva polipi bilaterali sulle piccole labbra;
- tutte le pazienti, a eccezione di una, erano state sottoposte a escissione chirurgica delle lesioni, ma solo 88 avevano ricevuto una terapia ormonale pre- o post-operatoria per almeno 3-6 mesi;
- 61 studi documentano un tasso di recidiva del 10,2% su un periodo di follow-up mediano di 10 mesi.
Queste le conclusioni e le raccomandazioni degli Autori:
- l’endometriosi vulvo-perineale è una patologia rara, con meno di 300 casi riportati in letteratura dal 1923;
- le evidenze emerse dalla review suggeriscono l’opportunità di pensare all’endometriosi vulvo-perineale in caso di dolore ciclico vulvo-perineale, con o senza precedenti danni di origine traumatica o iatrogena;
- il sospetto diagnostico deve essere confermato con l’esame clinico obiettivo, l’ecografia perineale e, quando disponibile, la risonanza magnetica pelvica;
- in caso di coinvolgimento dello sfintere anale, deve essere eseguita anche un’ecografia perianale;
- all’escissione chirurgica delle lesioni deve seguire l’esame istologico per confermare ulteriormente la diagnosi;
- per tentare di ridurre le dimensioni delle lesioni prima dell'intervento chirurgico, o evitare recidive dopo l’intervento, può essere proposto un trattamento ormonale;
- vista la scarsità di casi, e la conseguente debolezza di un approccio di diagnosi e trattamento basato sull’evidenza, sarebbe opportuno creare un database prospettico sull’endometriosi vulvo-perineale, per aumentare fra gli operatori sanitari la consapevolezza della possibilità di questa patologia e ottimizzare la cura delle pazienti.

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