Dopo un cancro al seno: come curare i disturbi menopausali da tamoxifene
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«Ho 51 anni. Un anno fa sono stata operata per un cancro al seno e adesso sto assumendo il tamoxifene. Già prima dell'intervento avevo iniziato a saltare il ciclo e a soffrire di vampate e insonnia, ma dopo l'intervento la situazione è molto peggiorata. Inoltre noto un peggioramento della memoria, e ho spesso prurito alle parti intime. Le chiedo un aiuto! Non ho più la mia vita. Sono una mamma single, devo lavorare e badare a mia figlia di 8 anni e mezzo. Grazie».
Dopo un cancro al seno: come curare i disturbi menopausali da tamoxifene
23/02/2024
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
Gentile amica, le do subito una buona notizia: è imminente in Europa l’immissione sul mercato di un farmaco, il fezolinetant, già approvato negli Stati Uniti, che agisce sull’interruttore che regola la temperatura corporea, stabilizzandolo in pochi giorni. In questo video illustro: - perché il fezolinetant è sicuro anche per le donne operate al seno come lei; - il dosaggio più efficace per placare le vampate e migliorare la qualità del sonno; - che cosa si può assumere nell’attesa che questo farmaco venga approvato anche in Italia: estratti di polline e pistillo per le vampate; amitriptilina per il sonno e la depressione da neuroinfiammazione (con la sola controindicazione minore della stipsi); - come il prurito possa essere provocato dal lichen sclerosus, una patologia autoimmune ben curabile con cortisone e vitamina E; - i positivi effetti dei probiotici sul microbiota intestinale e vulvovaginale; - l’importanza che lei sia seguita da medici competenti su questi delicati aspetti della salute femminile, e attenti alla qualità di vita della donna sottoposta a terapie oncologiche.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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