La ricerca è stata condotta su 1576 persone (età media 39.3 anni), di cui 630 donne, reclutate sul servizio di crowd-sourcing Amazon’s Mechanical Turk. Per “crowdsourcing” si intende lo sviluppo collettivo di un progetto, su base volontaria o su invito, da parte di un gruppo di persone esterne all’organizzazione ideatrice: nel caso di uno studio clinico si rispettano ovviamente tutti i criteri per un corretto campionamento statistico. Mechanical Turk è il servizio di crowdsourcing gestito da Amazon. Il nome allude all’automa giocatore di scacchi, il “turco” appunto, costruito nel 1769 dal barone austriaco Wolfgang von Kempelen ed esibito in Europa e oltreoceano per molti decenni (solo nel 1854 si scoprì che all’interno si nascondeva una persona in carne e ossa, e così il trucco fu svelato: i contemporanei non potevano immaginare che, operando su basi puramente meccaniche e senza l’ausilio dell’informatica, non sarebbe stato in ogni caso possibile realizzare un robot in grado di svolgere funzioni cognitive).
L’attività motoria è stata misurata sulla base delle informazioni ricevute dai partecipanti, mentre i sintomi depressivi sono stati valutati con la Hospital Anxiety and Depression Scale. La qualità del sonno, infine, è stata valutata con la 6-question RUSATED Sleep Health survey V2.0.
Questi, in sintesi, i risultati:
- una buona qualità del sonno (effetto diretto: β = - .273, t = - 13.87, p < .0001) e alti livelli di attività fisica (effetto diretto: β = - .092, t = - 4.73, p < .0001) correlano entrambi con più leggeri sintomi depressivi;
- la qualità del sonno media il 19% della correlazione tra movimento fisico e sintomi depressivi (effetto indiretto: β = - .022, 95% CI [- .036 to - .008]), mentre l’attività fisica media solo il 3% (indirect effect: β = - .008, 95% CI [- .014 to - .003]): ciò che significa che, dato un soddisfacente livello di attività fisica (sempre fondamentale), lo scatto decisivo verso il benessere si ha soprattutto grazie alla quantità e alla qualità del sonno (almeno 7 ore per notte, meglio 8).
Lo studio ha il pregio di confermare ancora una volta l’importanza decisiva di sani stili di vita non solo a livello preventivo, ma anche nella terapia di una patologia insidiosa come la depressione, consentendo al/alla paziente di assumere meno farmaci e riducendo i costi sanitari e sociali della malattia.