Cisti ovariche in allattamento: il possibile ruolo della prolattina
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27/06/2013
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano Dott.ssa Dania Gambini Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano
“Gentile Professoressa, nel corso di un recente esame ecografico all’addome mi è stata riscontrata una formazione cistica follicolare all’ovaio destro. Poiché sto ancora allattando il mio bambino di 20 mesi, nonostante il ciclo mestruale sia arrivato oramai con una certa regolarità da dicembre 2012, può, secondo lei, la prolattina prodotta inibire l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi e quindi favorire, in certo senso, la formazione di queste cisti follicolari? Grazie per l’attenzione”.
Jenny
Cara Jenny, l’allattamento rappresenta una fase importante della vita della donna, caratterizzata da un particolare assetto ormonale mirato al nutrimento del neonato. Un ruolo fondamentale è svolto dalla prolattina, ormone rilasciato dall’ipofisi (ghiandola neuroendocrina) che va ad agire a livello mammario stimolando la produzione di proteine e lipidi contenuti nel latte materno; inoltre la prolattina interviene nel controllo della ciclicità mestruale e, in caso di aumento, può alterare la regolarità dell’asse riproduttivo.
Sarebbe comunque necessario avere maggiori dettagli sulla cisti follicolare da lei presentata (dimensioni, epoca del ciclo mestruale in cui è stata riscontrata, caratteristiche ecografiche) per poter delineare al meglio la sua natura e impostare il corretto piano terapeutico (dalla semplice osservazione con controllo ecografico al termine del flusso mestruale successivo, all’eventuale utilizzo di preparati progestinici o estroprogestinici con sospensione della lattazione, e in ultima analisi l’intervento di enucleazione per via laparoscopica).
Si affidi al suo ginecologo di fiducia che saprà sicuramente indicarle la soluzione migliore. In bocca al lupo nell’importantissimo ruolo di mamma!
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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