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Cefalea da abuso di farmaci: risultati a lungo termine di una terapia sperimentale

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20/10/2016

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Bøe MG, Thortveit E, Vatne A, Mygland Å.
Chronic headache with medication overuse: Long-term prognosis after withdrawal therapy
Cephalalgia. 2016 Oct 5. pii: 0333102416672493. [Epub ahead of print]
Valutare l’efficacia di una terapia di disintossicazione per il mal di testa indotto dai farmaci anticefalea: è questo l’obiettivo dello studio condotto da Magne Geir Bøe e collaboratori, del Dipartimento di Neurologia presso il Sørlandet Hospital di Kristiansand, Norvegia.
L’abuso di farmaci per il mal di testa acuto può determinare un’ulteriore forma di cefalea (“rebound”), caratterizzata da una maggiore frequenza degli attacchi e da una minore efficacia degli antidolorifici stessi: i risultati a lungo termine dei protocolli di cura sinora messi a punto sono ancora incerti.
Gli Autori hanno esaminato 56 pazienti a uno e nove anni dall’avvio della disintossicazione, raccogliendo tutti i dati disponibili su frequenza del mal di testa, ricorso a terapie antalgiche, qualità della vita, qualità del sonno, ansia e depressione. Questi, in sintesi, i risultati:
- i giorni di cefalea al mese sono diminuiti da 16.7 (14.0-19.3) a un anno a 13.3 (10.6-15.9) a nove anni (P = 0.007);
- la proporzione dei pazienti che soddisfano i criteri per la diagnosi di cefalea cronica è diminuita da 27/56 (48%) a un anno a 18/56 (32%) a nove anni (P = 0.004);
- l’abuso di farmaci è riportato in 7 pazienti (13%) a un anno e 18 (32%) a 9 anni (P = 0.013);
- la maggioranza dei pazienti che fanno abuso di farmaci a 9 anni (10/18) fa parte di un gruppo di 14 che hanno avuto una risposta modesta alla terapia di disintossicazione e che dopo nove anni soffrono ancora di cefalea cronica;
- escludendo i pazienti andati in pensione, la proporzione che ha ricevuto benefici dalla terapia è aumentata da 21/55 (38%) a un anno a 30/49 (61%) a nove anni (P = 0.003).
Il protocollo di cura ha dunque effetti interessanti ad almeno 9 anni dall’avvio della sperimentazione, anche se una discreta percentuale di pazienti risponde poco alla terapia e continua a soffrire di cefalea cronica nel tempo, con conseguente continuativo abuso di farmaci. E’ indispensabile continuare a studiare il problema per ridurre la frequenza di una patologia altamente disabilitante e che incide in misura significativa sulle persone in termini di costi economici e qualità di vita.
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