Artrosi in menopausa: come curarla in presenza di emicrania con aura
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«Ho 53 anni, e sono in menopausa da circa due. Ho un’artrosi molto aggressiva alle mani e all’anca. Poiché sono in piena fase lavorativa, oltre che consapevole del fatto che avrei passato in menopausa circa un terzo della mia vita, ho chiesto alla mia ginecologa la terapia sostitutiva. Per circa un anno sono stata molto meglio. Recentemente, però, ho avuto tre attacchi ravvicinati di emicrania con aura, e la neurologa ha deciso di farmi sospendere la TOS. Nel giro di sei mesi l’anca e le mani hanno ricominciato a farmi male, e la qualità della mia vita è notevolmente peggiorata. Dovrei fare movimento fisico, ma questo dolore mi limita notevolmente. Devo rinunciare alla TOS, o è possibile adattarla al mio caso? Mi sembra di avere 80 anni... Grazie in anticipo».
Artrosi in menopausa: come curarla in presenza di emicrania con aura
06/10/2023
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
Gentile amica, il suo caso è purtroppo comune a molte donne. La neurologa ha fatto bene a sospendere la TOS, ma la sua domanda è fondata: esiste una via alternativa per combattere i sintomi dell’artrosi di cui soffre in modo così invalidante? Una soluzione terapeutica c’è, e si articola in due fasi distinte: prima di tutto, bloccare gli attacchi di emicrania; e, solo dopo, impostare una cura ormonale per l’artrosi. Si tratta di una strategia che richiede un rigoroso coordinamento interspecialistico fra la sua ginecologa e la sua neurologa. In questo video illustro: - che cos’è l’aura che accompagna l’attacco emicranico; - perché l’emicrania con aura è una controindicazione maggiore alla terapia ormonale sostitutiva; - una buona soluzione terapeutica in caso di emicrania senza aura; - gli ottimi risultati raggiunti, nel controllo dell’emicrania con aura, dai farmaci biologici; - la possibilità, una volta bloccati gli attacchi, di rivalutare una terapia a base di estradiolo transdermico a bassissimo dosaggio e progesterone naturale per via vaginale per attenuare i sintomi dell’artrosi; - perché, per la somministrazione dell’estradiolo, il cerotto è la modalità preferibile.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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