Sintesi dell'intervista e punti chiave
Chi è bene consultare in casi come questo? Che cosa non si deve assolutamente fare? Come si curano le diverse componenti del disturbo? Quali altri fattori possono contribuire al problema, o aggravarne le conseguenze?
In questa intervista illustriamo sinteticamente:
- l’opportunità di rivolgersi tempestivamente a un ginecologo/a esperto in sessuologia medica, perché il vaginismo è ben curabile, e lo è tanto meglio quanto prima viene affrontato;
- i due ambiti fondamentali della cura: terapia farmacologica, per modulare le basi biologiche dell’ansia e della fobia; fisioterapia, automassaggio, stretching e biofeedback per imparare a rilassare i muscoli perivaginali;
- come, in caso di spasmo muscolare particolarmente severo, si possa ricorrere – in centri autorizzati – alla tossina botulinica, da iniettare localmente con un ago da insulina;
- la possibilità che il disturbo sia aggravato da un imene particolarmente rigido e fibroso, nel qual caso si ricorre a una piccola incisione in anestesia locale;
- l’importanza di non insistere con i tentativi di penetrazione, perché alla lunga potrebbero provocare una grave infiammazione dei tessuti nota come “vestibolite vulvare”.