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La visita ginecologica - Seconda parte: come si svolge

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La visita ginecologica - Seconda parte: come si svolge

La visita ginecologica - Seconda parte: come si svolge

04/05/2008

Intervista alla Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di Angela Pederiva

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Nella prima parte dell’intervista abbiamo sottolineato come la visita ginecologica sia per la donna un evento particolarmente delicato, carico di significati emotivi, e come il medico la debba gestire con garbo e riservatezza. Abbiamo inoltre parlato dell’età giusta per la prima visita, di come preparare l’incontro e dei momenti principali di un esame specialistico davvero completo.
In questa seconda parte analizziamo più in dettaglio le fasi dell’incontro:
- la verifica obiettiva delle condizioni dei genitali esterni (alla ricerca di eventuali arrossamenti, infiammazioni e distrofie);
- l’analisi della cosiddetta “mappa del dolore” (che può rivelare la presenza di una patologia assai dolorosa, la vestibolite vulvare);
- il dolore alla palpazione del muscolo “elevatore dell’ano”, all’inserzione sulla “spina ischiatica”, osso su cui il muscolo si inserisce, posto circa a metà della vagina. Il muscolo contratto diventa dolente (“mialgico”) e può originare dolori localizzati o irradiati, oltre a peggiorare la difficoltà alla penetrazione, causando dolore ai rapporti (“dispareunia”). La palpazione può allora evidenziare questa ulteriore fonte di dolore;
- la visita del collo dell’utero (indispensabile per l’eventuale diagnosi di polipi o altre lesioni), delle tube e delle ovaie;
- l’analisi del pH vaginale (per verificare il livello di estrogeni in vagina e possibili alterazioni degli ecosistemi batterici);
- l’uso dello “speculum”, per visualizzare il collo dell’utero ed effettuare il prelievo per il pap-test, ed eventualmente per il “virapap” (test per la tipizzazione dei diversi ceppi presenti, in caso di infezione da Papillomavirus) e/o per i tamponi vaginali e cervicali (necessari in caso di infezioni quando si voglia diagnosticare il tipo di germe in causa).
Concludiamo con alcuni consigli sulla frequenza della visita nel corso dell’anno.

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