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Il prolasso uro-genitale: sfide e opzioni chirurgiche

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Il prolasso uro-genitale: sfide e opzioni chirurgiche

15/08/2022

Prof. Stefano Uccella
Clinica Ostetrica e Ginecologica, Università di Verona
Ospedale Borgo Trento, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona

Prof. Stefano Uccella
Il prolasso uro-genitale: sfide e opzioni chirurgiche
Corso ECM su "Menopausa e oltre, in salute: sfide e opportunità", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 16 settembre 2021

Sintesi del video e punti chiave

Il prolasso uro-genitale è un disturbo sempre più diffuso: oggi una donna ha un rischio del 10-20 per cento di dover ricorrere ad almeno un trattamento chirurgico nel corso della vita. E mentre per altre patologie, come la fibromatosi uterina e l’endometriosi, l’equivalenza quasi automatica fra patologia e chirurgia si è negli ultimi 20 anni ridimensionata, per il prolasso la sala operatoria resta l’unica soluzione percorribile, con la sola eccezione dei pessari, molto fastidiosi, e della rinuncia a fare alcunché.
In questo video, il professor Uccella illustra:
- perché è la paziente a dover fornire la prima e più importante indicazione all’intervento chirurgico;
- i rischi operatori connessi a un’insufficiente conoscenza dell’anatomia della pelvi e alla lesione della sua innervazione somatica e autonomica;
- le sfide per il chirurgo: un tasso di recidiva a cinque anni ancora molto elevato; la progressiva riduzione dell’intervallo di salute fra le recidive;
- cinque questioni centrali nella chirurgia del prolasso;
- le possibili relazioni fra prolasso e incontinenza urinaria, e il ruolo della chirurgia in questo contesto;
- perché i mesh vaginali non vengono più utilizzati in diversi Paesi del mondo;
- come le vie di accesso chirurgico dipendano dal tipo di difetto (apicale, anteriore, posteriore) e prevedano un approccio vaginale o addominale;
- perché il chirurgo deve padroneggiare alla perfezione tutti gli approcci operativi;
- le strategie per ridurre le recidive;
- l’importanza che l’intervento venga effettuato in centri di terzo livello e venga il più possibile personalizzato rispetto alle esigenze della paziente.
Parole chiave di questo articolo
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