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Endometriosi: il punto sul dolore e gli errori da non commettere

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Endometriosi: il punto sul dolore e gli errori da non commettere

17/09/2018

Prof. Edgardo Somigliana
Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità, Università di Milano

Edgardo Somigliana
Endometriosi: il punto sul dolore e gli errori da non commettere
Corso ECM su “Patologie ginecologiche benigne e dolore: come scegliere il meglio fra terapie mediche e chirurgiche”, organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 25 maggio 2018

Sintesi del video e punti chiave

L’endometriosi è una malattia cronica che necessita di una strategia di cura a lungo termine, con l’obiettivo di massimizzare l’utilizzo della terapia medica e di evitare interventi chirurgici ripetuti. L’obiettivo della terapia medica, a sua volta, non è la guarigione ma il raggiungimento di lunghi periodi di remissione dei sintomi.
In questo video, il professor Somigliana illustra:
- come il 20 per cento delle donne affette da endometriosi non abbia dolore, e come spesso l’entità del dolore non corrisponda alla gravità del quadro anatomico;
- le correlazioni fra dolore e temperamento;
- il peso particolare dell’autostima e dell’autoefficacia nella percezione del dolore;
- le due possibili reazioni alla diagnosi di endometriosi;
- le terapie attualmente disponibili fra estroprogestinici e progestinici;
- come esistano solo 11 studi, di cui 6 randomizzati, che ci dicono – su un numero limitato di pazienti – quali sono le cure più efficaci;
- alcuni fattori chiave che possono orientare la scelta della terapia;
- le indicazioni indiscutibili alla chirurgia e come prevenire le recidive di endometriomi;
- perché dopo la chirurgia si deve sempre tornare alla terapia farmacologica;
- una proposta di algoritmo per la scelta del tipo di terapia ormonale;
- quali sono le nuove molecole oggi allo studio;
- un esempio di studio mal disegnato;
- tre errori da non commettere: concentrarsi sulle lesioni anziché sui sintomi; concentrarsi sulla malattia anziché sulla paziente; aspettare il “Sacro Graal”, ossia la compressa magica risolutiva.

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