Sintesi dell'intervista e punti chiave
In questa intervista illustriamo:
- gli effetti del fumo sulla sessualità maschile (deficit erettivo, sia iniziale sia di mantenimento) e femminile (secchezza vaginale, dolore ai rapporti, disturbi dell’orgasmo);
- come questi effetti siano dovuti al danno vascolare provocato dalle sostanze tossiche (oltre 50, di cui molte anche cancerogene) contenute nelle sigarette;
- perché, dal punto di vista fisiologico, la secchezza vaginale è del tutto equivalente al deficit erettivo;
- come un problema di erezione da danno vascolare possa anticipare mediamente di tre anni un evento cardiocircolatorio maggiore (infarto, ischemia miocardica), e vada dunque preso in seria considerazione;
- i rischi cardiovascolari cui vanno incontro le donne, soprattutto se molto giovani, e le interazioni tra fumo e pillola contraccettiva;
- come il fumo danneggi anche la pelle, riducendone l’ossigenazione e alterandone quindi il colorito, il turgore e l’elasticità;
- perché lo stress e le emozioni negative, se non scaricate a livello fisico, tendono a innescare la dipendenza dal fumo, ma anche dal cibo, dall’alcol e dalle droghe;
- il conseguente, fondamentale contributo che il movimento fisico regolare offre – attraverso lo scarico delle tensioni, il potenziamento del metabolismo basale, la stimolazione della funzionalità tiroidea e l’ottimizzazione del consumo di zuccheri e grassi – a chi voglia smettere di fumare senza ingrassare e senza sottoporsi a diete eccessivamente rigide;
- l’importanza che lo sport ha nel proteggere anche la salute cardiovascolare e cerebrale, perché agevola l’apertura dei microcapillari che irrorano i tessuti;
- la possibilità, per le fumatrici forti, di ricorrere anche all’aiuto farmacologico (buproprione, terapia nicotinica sostitutiva, terapia mista, clonidina) e comportamentale (gruppi di auto-aiuto);
- l’importanza che i medici e gli altri professionisti della salute siano adeguatamente formati sui danni del fumo, perché una comunicazione chiara e autorevole sui rischi a breve e lungo termine può aiutare molti pazienti a smettere.