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Chlamydia, il dolore dell'infertilità

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Chlamydia, il dolore dell'infertilità

Chlamydia, il dolore dell'infertilità

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Chlamydia, il dolore dell'infertilità
(2.383 KB)
31/01/2009

Intervista alla Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di Roberta Lupi e Valeria Colangelo (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Si chiama Chlamydia Tracomatis, si contrae con i rapporti sessuali non protetti e provoca un’infezione che può danneggiare l’utero e soprattutto le tube, con serie conseguenze sulla gravidanza e la fertilità. Nei Paesi occidentali ad alto reddito, è aumentata negli ultimi dieci anni da 6 a 10 volte, per la crescente promiscuità sessuale. Colpisce molto più frequentemente le donne degli uomini (il rapporto è 5,6 a 1), e con conseguenze a lungo termine assai più gravi.
I sintomi più tipici sono le secrezioni vaginali, più o meno abbondanti, e i dolori addominali di variabile intensità; più rari sono il sanguinamento dopo il rapporto o i bruciori urinari (se viene colpita l’uretra). Ma nel 75-80% dei casi l’infezione è “silente”, ossia non dà sintomi evidenti fino a quando non provoca una gravidanza extrauterina, o non viene diagnosticata in seguito a problemi di infertilità. Si tratta quindi di una malattia da non sottovalutare, proprio perché – come anche in altri casi di infezione sessuale – i sintomi all’inizio sono poco appariscenti, e quando infine si manifestano il danno organico e/o funzionale è ormai irreparabile.
In che modo la Chlamydia colpisce l’apparato genitale? Perché può causare infertilità? Come si fa la diagnosi? Come si può prevenire?
In questa intervista illustriamo:
- come la Chlamydia infetti dapprima le cellule del collo dell’utero, quindi l’endometrio (spesso provocando un’endometrite subclinica) e infine le tube, un organo di importanza fondamentale nel processo riproduttivo;
- la possibilità che il germe si diffonda anche nell’uretra, nel peritoneo (causando dolore pelvico cronico) o, attraverso il torrente circolatorio, in organi non appartenenti all’apparato genitale, provocando ad esempio artriti, congiuntiviti ed epatiti;
- come sono fatte le tube e come contribuiscono alla fecondazione dell’ovulo e al suo successivo impianto nell’utero (attraverso le contrazioni peristaltiche della muscolatura liscia che le costituisce, e movimento ritmico dell’epitelio ciliato);
- in che modo la Chlamydia può danneggiare il funzionamento delle tube, provocando una gravidanza extrauterina (con emorragie anche gravissime nel peritoneo e interventi di urgenza) o un’infertilità tubarica (per la totale occlusione della tuba stessa);
- come si diagnostica la presenza del germe: tampone endocervicale specifico e/o ricerca nel sangue degli anticorpi antichlamydia;
- l’unica misura preventiva davvero affidabile: l’uso del profilattico in ogni situazione e fin dall’inizio del rapporto.

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