EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Vaginite da stafilococco aureo: come affrontarla

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
02/12/2016

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano

“Gentilissima professoressa, di recente ho fatto un tampone vaginale che ha segnalato la presenza dello stafilococco aureo. Ho bruciore e prurito a momenti alterni. Il ginecologo mi ha prescritto un antibiotico per via orale. Lui dice che l’infezione non è contagiosa, ma il mio partner ha lamentato per un paio di giorni bruciori durante la minzione e un leggero prurito, poi nulla più. E’ proprio vero che l’infezione non è contagiosa? Ed è sufficiente la cura orale datami dal medico? Grazie mille per l’attenzione”.
Elisabetta
Gentile Elisabetta, personalmente non uso antibiotici sistemici per lo stafilococco aureo, perché temo le conseguenze negative dell’antibiotico stesso sull’ecosistema intestinale e vaginale (detto anche “microbiota”). Preferisco quindi valutare il pH, ossia il grado di acidità della vagina. Può farlo anche lei, acquistando in farmacia l’apposito kit. Se il pH è superiore a 4.7, preferisco aiutare il microbiota vaginale a ritrovare il suo equilibrio con un’azione articolata e volta a:
- migliorare la situazione intestinale, se la signora soffre di sindrome dell’intestino irritabile, con probiotici e altri principi attivi;
- abbassare il pH vaginale, mediante il lactobacillus plantarum P17630, o altri probiotici, da inserire in vagina per ripristinare il microbiota. La presenza di acido lattico e glicogeno favorisce il mantenimento di un pH ottimale, che promuove la crescita di microrganismi amici, come i lattobacilli, ed elimina o rende inoffensivi i germi potenzialmente patogeni.
Se il partner ha sintomi è corretto eseguire un esame colturale delle urine e un esame del secreto uretrale dopo massaggio prostatico, oltre alla visita uroandrologica. Un cordiale saluto.
Parole chiave di questo articolo

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter