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Sintomi menopausali precoci: utilissima la pillola all'estradiolo

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09/12/2011

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

“Ho 47 anni e da diversi mesi soffro di tachicardia notturna. All’inizio ho pensato allo stress (ho di recente cambiato lavoro e la nuova situazione è molto pesante), ma poi mi sono resa conto che di giorno non mi capita mai: è possibile che questa tachicardia sia una prima avvisaglia della menopausa? A volte prima del ciclo, sempre lungo e abbondante, ho dei giramenti di testa... Ho fatto vari accertamenti cardiologici, ma sembra tutto normale; anche i test tiroidei risultano negativi. Aggiungo che ho diversi fibromi e un piccolo polipo al collo dell’utero. Cosa devo fare per stare meglio?”.
Cristina R. (Novara)
Gentile signora, i disturbi di cui soffre sono proprio sintomi tipici della premenopausa. Il mio consiglio – da sottoporre naturalmente al suo medico curante – è di togliere il polipo cervicale ed effettuare gli esami ormonali, fra cui il dosaggio dell’FSH (ormone follicolo stimolante) e dell’estradiolo in terza giornata del ciclo, per accertare che si tratti effettivamente di una prima fase climaterica.
Per attenuare questi sintomi così fastidiosi, e rendere più dolce la transizione verso la menopausa, potrebbe essere molto utile la pillola con estrogeno naturale (estradiolo) e dienogest.
L’estradiolo è l’estrogeno prodotto dall’ovaio durante tutta l’età fertile: è quindi un ormone che l’organismo riconosce come proprio (“bioidentico”) e che rispetto all’estrogeno sintetico (etinilestradiolo) ha un minore impatto metabolico sulla glicemia, sui lipidi e sulla coagulazione. Al tempo stesso, attenua i disturbi mestruali e i sintomi premenopausali precoci. Il dienogest è il progestinico abbinato all’estradiolo: riduce la durata e la quantità del ciclo (che quando sono eccessive possono provocare anemia da carenza di ferro, e di conseguenza astenia, fluttuazioni dell’umore e calo del desiderio), grazie a un ottimo controllo sullo sviluppo dell’endometrio, lo strato interno dell’utero che si sfalda ad ogni mestruazione.
Questa pillola è la prima di cui siano state documentate efficacia e innocuità fino ai 50 anni. Anche per essa restano valide le controindicazioni esistenti per le altre pillole, fra cui i tumori ormono-dipendenti (in particolare della mammella), le epatiti in atto, la trombosi venosa o arteriosa, l’ipertensione grave, le malattie cardiovascolari serie come l’infarto, l’emicrania con aura, il diabete mellito con sintomi vascolari, i sanguinamenti vaginali di natura non accertata, ma anche il fumare più di dieci sigarette al giorno.
Per decidere se assumerla o meno sarà quindi necessaria una valutazione clinica personalizzata da parte del suo ginecologo di fiducia: gliene parli al più presto. Molti auguri!

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