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Sindrome della vescica dolorosa: il lungo cammino della mia vita

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26/05/2017

Le vostre lettere alla nostra redazione

A settembre compirò 53 anni. Da 28 soffro della sindrome della vescica dolorosa, che mi è stata diagnosticata almeno 10-15 anni dopo un’infinità di cistiti, di medici e di specialistici. All’inizio sembravano delle cistiti banali, ma poi il problema si è intensificato. Prendo un farmaco a base di amitriptilina da almeno dieci anni e devo dire che è l’unico medicamento che mi ha veramente aiutato, anche se purtroppo fa ingrassare e anche questo rattrista.
La vita sessuale è quasi inesistente, dopo ogni rapporto prendo sempre un antibiotico nella speranza che il dolore non si intensifichi: a volte va bene, a volte no. Come dolore cronico, intendo: bruciore uretrale, senso di pesantezza al basso ventre, difficoltà a urinare, a volte urgenza, ultimamente un forte dolore alla schiena.
In realtà, dopo tanti anni, non si presentano più delle vere e proprie cistiti: i batteri sono pochi, spesso il test non è neanche positivo, e con tre giorni di antibiotico riesco a uscire dalla fase acuta e a riprendere il lavoro.
Il mese prossimo ripeterò l’intervento con il botulino al quale mi ero già sottoposta due anni fa: aiuta e inizialmente toglie una certa sensibilità. All’inizio del problema mi hanno fatto anche un’idroestensione che, con il senno di poi, penso sia stata una buona cosa, visto che la mia vescica dopo tutti questi anni ha ancora una buona capienza.
Capisco che in realtà si tratta di una malattia rara e di poco interesse, però ti distrugge veramente la vita e le relazioni affettive. A volte penso come potrebbe essere la mia vita, senza questa malattia. Da molto tempo seguo i vostri articoli e trovo sempre delle indicazioni interessanti: ho appena letto dell’acido alfa-lipoico e omega 3 e vorrei provare a introdurlo. Vorrei sapere se la dottoressa Graziottin riceve nuovi pazienti e dove… Non abito in Italia. Vi ringrazio per il vostro interessamento.

Risponde la professoressa Graziottin

Gentile signora,
può trovare l’elenco dei centri presso cui svolgo la mia attività cliccando qui.
Non si arrenda al dolore, e non affidi ai soli antibiotici la cura del suo disturbo. La sua malattia è importante, e riceve una piena attenzione dai medici più preparati! La terapia è lunga e complessa, ma con il tempo può dare buoni risultati. Auguri, di cuore.
Alessandra Graziottin
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