Inflammatory cytokine levels and depressive symptoms in older women in the year after hip fracture: findings from the Baltimore Hip Studies
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23/02/2012
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Matheny ME, Miller RR, Shardell MD, Hawkes WG, Lenze EJ, Magaziner J, Orwig DL. Inflammatory cytokine levels and depressive symptoms in older women in the year after hip fracture: findings from the Baltimore Hip Studies J Am Geriatr Soc. 2011 Dec; 59 (12): 2249-55. doi: 10.1111/j.1532-5415.2011.03727.x.
L’articolo di Matheny e collaboratori, pubblicato sull’International Journal of the American Geriatrics Society, evidenzia il ruolo dell’infiammazione cronica nella patogenesi di sintomi depressivi dopo una frattura del femore. Lo studio, condotto su 134 donne di età uguale o superiore a 65 anni, ricoverate in tre ospedali dell’area di Baltimore (Maryland, USA), ha permesso di rilevare alti livelli di interleuchina-6 (IL-6) e di recettori 1 del fattore di necrosi tumorale α (sTNF-αR1) – due importanti indici di infiammazione – nelle donne con i più alti punteggi nella Scala di Depressione Geriatrica (Geriatric Depression Scale, GDS). Le analisi sono state effettuate a 2, 6 e 12 mesi dopo la frattura, e indicano come un’infiammazione cronica possa favorire l’insorgere di una depressione altrettanto persistente anche a distanza di molti mesi dall’evento traumatico e dal ricovero. Sono ora necessari ulteriori studi, concludono gli Autori, per chiarire meglio i rapporti di causa ed effetto di questa relazione, così come i suoi correlati clinici a lungo termine. Lo studio è comunque in linea con le ricerche più recenti che dimostrano come la depressione: a) sia una malattia sistemica, che coinvolge cioè l’intero corpo, e non solo “mentale”; b) sia dovuta all’inondazione del cervello da parte di molecole infiammatorie prodotte dai più diversi eventi patologici: traumi, come in questo caso, tumori, infarti, malattie autoimmuni, ma anche eventi psichici traumatici. Queste molecole (“citochine”) deprimono letteralmente l’azione delle cellule nervose, i neuroni, causando depressione biologicamente determinata; c) presenti gravità e durata tanto maggiori quanto più elevata e persistente è la produzione di molecole infiammatorie da parte del corpo malato. E’ quindi indispensabile rileggere e comprendere le basi biologiche della depressione, per poterle curare in modo adeguato e biologicamente orientato.
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