Le infezioni delle vie urinarie (urinary tract infections, UTI) colpiscono. almeno una volta, circa il 50 per cento delle donne nel corso della vita. Nel 35 per cento dei casi, il disturbo tende a recidivare. Si ipotizza che all’insorgere dell’infezione possa contribuire una lesione dello strato di glicosaminoglicani (GAG) che costituisce il principale costituente del coating uroteliale. I GAG comprendono eparine, eparansolfati, ialuronati, condroitinsolfati, dermatansolfati e cheratansolfati. Si ritiene quindi che l’acido ialuronico, somministrato sotto forma di sale sodico (sodio ialuronato), possa reintegrare la barriera lesionata, svolgendo un’azione protettiva nei confronti della mucosa vescicale.
Le pazienti:
- sono state sottoposte a instillazioni per un periodo di 6 settimane;
- se i sintomi persistevano, potevano ricevere ulteriori instillazioni;
- hanno risposto a un questionario sui sintomi percepiti prima e dopo la terapia.
Le eventuali recidive dopo il trattamento venivano segnalate dai medici di famiglia.
Questi, in sintesi, i risultati:
- su 31 partecipanti, 18 hanno completato l’iter terapeutico;
- età mediana delle partecipanti: 75 anni;
- durata mediana della patologia prima del trattamento: 4.5 anni;
- il numero mediano di infezioni è passato da 10 per anno prima del trattamento a 2 per anno dopo il trattamento;
- il dolore è migliorato del 34%, l’urgenza del 30%, la nicturia del 30%, la frequenza del 32%, l’impossibilità di seguire le attività quotidiane del 37% e la perdita di sonno del 38%;
- le pazienti hanno complessivamente riferito un miglioramento del 76% della qualità di vita correlata alle UTI;
- non si sono verificati eventi avversi.
In conclusione, l’acido ialuronico è sicuro ed efficace nel trattamento delle pazienti affette da UTI, con un miglioramento dei sintomi e della qualità di vita, e una significativa riduzione delle recidive.