L’ictus ischemico consiste nella morte di una parte del tessuto cerebrale, dovuta a un insufficiente apporto di sangue e ossigeno in seguito al blocco di un’arteria. L’ictus emorragico è determinato da un sanguinamento all’interno del cervello (emorragia intracerebrale) o nello spazio esistente fra le meningi aracnoide e pia madre (emorragia subaracnoidea).
Le ricercatrici olandesi hanno affrontato il problema a tutto tondo, prendendo in considerazione:
- l’età alla menopausa precoce sia spontanea che iatrogena;
- il rischio di ictus ischemico, ictus emorragico e totale.
Lo studio è stato condotto su 16.244 donne in post menopausa, di età compresa fra 26 e 70 anni, reclutate nella European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition-Netherlands (EPIC-NL) fra il 1993 e il 1997. Il follow up è durato fino al 1° gennaio 2011.
Al basale, le partecipanti hanno compilato un questionario su condizioni di salute, storia riproduttiva, età alla menopausa, alimentazione e altri stili di vita. I dati sono poi stati corretti per età, fumo, pressione arteriosa e indice di massa corporea.
Questi, in sintesi, i risultati:
- l’età media era 49.4 anni (deviazione standard 4.6) alla menopausa precoce spontanea e 40.9 anni (DS 7.2) alla menopausa chirurgica;
- nel corso del follow up si sono registrati 830 ictus (571 ischemici, 162 emorragici, 97 non classificati);
- rispetto alle donne entrate in menopausa fra i 50 e i 54 anni, quelle colpite da menopausa precoce (< 40 anni) avevano un rischio totale di ictus quasi doppio (HR 1.48; 95% CI, 1.19-1.85);
- per ogni anno di vita fertile in più, il rischio totale di ictus si riduce del 2% (HR 0.98; 95% CI, 0.97-0.99);
- la menopausa precoce (< 40 anni) si associa a un maggiore rischio di ictus ischemico (HR 1.62: 95% CI, 1.25–2.10), mentre per l’ictus emorragico la correlazione non è statisticamente significativa (HR 1.42; 95% CI, 0.82–2.44);
- la correlazione con l’età alla menopausa è più forte per la menopausa precoce spontanea (HR <40 vs 50-54 anni, 1.74; 95% CI, 1.12-2.70) rispetto alla menopausa iatrogena (HR <40 vs 50-54 anni, 1.26; 95% CI, 0.84-1.89).
Lo studio delle ricercatrici olandesi conferma quindi l’importanza di affrontare la menopausa precoce con adeguate terapie ormonali sostitutive sino all’età teorica della menopausa fisiologica, rivalutando poi la situazione, per gli anni successivi, alla luce della sintomatologia presentata dalla paziente.