Le relazioni sociali proteggono il cervello: correlazioni fra solitudine e rischio di ictus
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03/09/2025
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Commento a: Soh Y, Kawachi I, Kubzansky LD, Berkman LF, Tiemeier H. Chronic loneliness and the risk of incident stroke in middle and late adulthood: a longitudinal cohort study of U.S. older adults EClinicalMedicine. 2024 Jun 24;73:102639. doi: 10.1016/j.eclinm.2024.102639. PMID: 39403677; PMCID: PMC11472377
Esaminare l’associazione fra senso di solitudine e ictus incidentale: è questo l’obiettivo dello studio osservazionale di Yenee Soh e collaboratori, della Harvard T.H. Chan School of Public Health a Boston (Stati Uniti).
Lo studio è stato condotto su dati dell’Health and Retirement Study per il periodo 2006-2018, relativi ad adulti statunitensi di età pari o superiore a 50 anni e senza ictus al basale. Il senso di solitudine è stato misurato con la Revised UCLA Loneliness Scale, tenendo presente che:
il senso di solitudine esprime un’esperienza personale soggettiva che deriva dal divario fra relazioni desiderate e relazioni effettive;
l’isolamento sociale si riferisce invece all’effettiva mancanza di relazioni significative;
gli anziani socialmente isolati tendono a definire la propria condizione in termini di depressione.
Per il senso di solitudine sono stati elaborati:
un punteggio numerico (range 3-9);
due misure qualitative (alto vs basso, cutoff >6);
due pattern dinamici (costantemente basso o in remissione; costantemente alto o di recente insorgenza).
Attraverso modelli statistici, e normalizzando i dati in funzione del quadro demografico, degli stili di vita e delle condizioni generali di salute, si è proceduto a stimare la correlazione:
fra senso di solitudine al basale (N = 12.161) e ictus incidentale in un periodo di 10-12 anni;
fra andamento del senso di solitudine (N = 8.936) e ictus incidentale in un successivo periodo di 6-8 anni;
Questi i principali risultati:
punteggi più elevati al basale del senso di solitudine correlavano con un maggiore rischio di ictus incidentale (HR punteggio numerico: 1.05, CI 95% 1.01-1.08; HR punteggio >6: 1.25, CI 95% 1.06-1.47);
un senso di solitudine costantemente elevato nel tempo correlava con un rischio di ictus incidentale significativamente più elevato (HR: 1.56, CI 95% 1.11-2.18) anche dopo correzione dei dati per i sintomi depressivi e l’effettivo isolamento sociale.
In sintesi:
nelle persone di età superiore a 50 anni il senso di solitudine correla con un rischio di ictus più elevato, indipendentemente dall’eventuale presenza di sintomi depressivi e dall’effettivo isolamento sociale;
aiutare la persona ad affrontare e a superare il senso di solitudine può ricoprire un ruolo importante nella prevenzione dell’ictus.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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