Irina B.
I dati generali in nostro possesso ci dicono che più del 40% delle pazienti trattate tempestivamente mantiene la fertilità con integrità di entrambe le tube, proprio come nel suo caso; e che il rischio di recidiva è pari al 4-25%, a seconda dei fattori di rischio. Non si tratta quindi di “incrociare le dita”: una corretta diagnosi differenziale delle cause che hanno determinato il primo episodio è indispensabile per contrastare a livello clinico le possibili recidive!
In particolare, una causa molto frequente di gravidanza extrauterina è l’infezione da Chlamydia, un germe che si trasmette con i rapporti sessuali e che, risalendo l’apparato genitale, può ledere le tube e in particolare le cellule ciliate, che ne rivestono le pareti interne e trasportano nell’utero l’uovo fecondato (l’incontro fra ovocita e spermatozoi avviene infatti nel terzo esterno della tuba).
L’infezione da Chlamydia può causare una gravidanza extrauterina proprio quando distrugge le cellule ciliate: l’uovo fecondato non riesce a raggiungere l’utero e si annida all’interno della tuba. Ma, nei casi più seri, può arrivare a provocare due ulteriori e gravi conseguenze:
- l’infertilità ”tubarica”, responsabile di circa il 30-35% delle cause femminili di sterilità, quando l’infezione chiude le tube completamente;
- la malattia infiammatoria pelvica (Pelvic Inflammatory Disease, PID), quando l’infezione si estende oltre le tube, fino al peritoneo: colpisce circa il 40% delle donne con infezione da Chlamydia, causando dolore pelvico cronico e dolore alla penetrazione profonda.
Le consigliamo dunque di non affidarsi assolutamente alla “buona sorte”, ma di chiedere al suo medico curante e al suo ginecologo di fiducia un approfondimento diagnostico delle cause che hanno provocato la gravidanza ectopica, in modo da poter poi definire la terapia più adatta per lei.