Lo studio è stato condotto sulle donne che avevano ricevuto una diagnosi di endometriosi fra il 1977 e il 2021. Complessivamente sono stati seguiti 60.508 casi e 242.032 controlli abbinati per età in rapporto 1:4 (età media 37,3 anni), per un follow up medio di 16 anni e un massimo di 45 anni.
L’outcome primario era il composito di infarti miocardici acuti e/o ictus ischemici. L’outcome secondario includeva aritmie, insufficienza cardiaca e mortalità generale.
Questi, in sintesi, i risultati:
- il tasso di incidenza dell’esito composito (infarto e/o ictus) rapportato agli anni di follow up è pari a 3,2 (CI 95% 3,2-3,3) per 1000 anni/persona fra le donne affette da endometriosi e 2,7 (CI 95% 2,7-2,8) fra i controlli;
- le donne affette da endometriosi avevano un rischio significativamente più alto di subire un infarto e/o un ictus (HR non corretto 1,18 [CI 95% 1,14-1,23], HR corretto 1,15 [CI 95% 1,11-1,20]);
- le donne con endometriosi presentavano anche un rischio significativamente superiore di aritmie (HR non corretto 1,24 [95% CI 1,20-1,28], HR corretto 1,21 [95% CI 1,17-1,25]) e insufficienza cardiaca (HR non corretto 1,16 [95% CI 1,09-1,22], HR corretto 1,11 [95% CI 1,05-1,18]), ma un rischio ridotto di mortalità generale (HR non corretto 0,95 [95% CI 0,92-0,97], HR corretto 0,93 [95% CI 0,91-0,96]) (un dato che si può forse spiegare con il fatto di essere seguite con regolarità per la patologia principale).
Le donne con endometriosi hanno dunque un più elevato rischio a lungo termine di eventi cardiovascolari rispetto ai controlli. Nonostante le sottili differenze di rischio assoluto, l’elevata prevalenza dell’endometriosi (10% delle donne in età fertile) evidenzia l’importanza di questi risultati ai fini di un’efficace prevenzione.





