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Eating ourselves to death (and despair): the contribution of adiposity and inflammation to depression

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05/07/2012

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Shelton RC, Miller AH.
Eating ourselves to death (and despair): the contribution of adiposity and inflammation to depression
Prog Neurobiol. 2010 Aug; 91 (4): 275-99
L’obesità e le condizioni metaboliche correlate stanno assumendo proporzioni epidemiche negli Stati Uniti e in molte altre parti del mondo: più di un miliardo di persone, infatti, sono sovrappeso, e più di 300 milioni risultano obese.
Oggi si sa che l’accumulo di grasso addominale attiva il rilascio di interleuchina-6 (IL-6), fattore di necrosi tumorale α (TNF-α) e monocyte chemoattractant protein 1 (MCP-1). Ciò determina uno stato infiammatorio cronico che media l’associazione fra l’obesità, da un lato, e patologie cardiovascolari ed epatiche, diabete di tipo 2 e certe forme di tumore, dall’altro. Ma una parte importante e crescente della letteratura ricollega l’obesità, e l’infiammazione che ne consegue, anche al rischio di depressione, e a questa correlazione è dedicato il lavoro di R.C. Shelton e A.M. Miller, della Vanderbilt University di Nashville (Tennessee, USA).
Gli Autori passano in rassegna le evidenze relative alla possibile associazione fra adiposità e depressione, e ipotizzano che l’infiammazione costituisca il punto di contatto fra le due condizioni. L’obesità porta a un aumento di citochine e adipocitochine, e a modificazioni nelle molecole ad esse collegate, come le leptine e le adiponectine, il che può contribuire allo sviluppo della depressione in individui vulnerabili. La relazione sembra inoltre essere bidirezionale, nel senso che anche la depressione sembra aumentare il rischio di una conseguente adiposità.
Naturalmente, concludono gli Autori, occorrono ulteriori ricerche sulle interazioni fra obesità, infiammazione e depressione, anche perché in molti casi – ad esempio, nella fase terminale delle malattie neoplastiche – l’infiammazione e la depressione non si associano all’obesità, ma al suo esatto contrario, ossia la perdita di peso: ma il quadro clinico delineato offre enormi opportunità di trattamento e prevenzione, soprattutto nei bambini e negli adolescenti.
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