La psiconeuroimmunologia è una branca teorico-pratica della medicina in cui la biologia e la psicologia sono considerate strettamente interconnesse. Attraverso di essa si possono studiare e curare alcune sindromi dolorose complesse, caratterizzate in particolare da dolore gastrointestinale cronico di natura non maligna.
Lo studio è stato condotto su “PubMed” e “Google Scholar” con le seguenti parole chiave:
- dolore viscerale;
- psiconeuroimmunologia;
- psiconeuroimmunologia e dolore;
- dolore gastrointestinale;
- dolore e microbiota;
- sistema nervoso enterico;
- sistema nervoso enterico e infiammazione;
- sistema nervoso centrale e dolore;
- infiammazione e dolore del tratto gastrointestinale;
- neurogastroenterologia;
- neuroendocrinologia;
- sistema immunitario e dolore gastrointestinale.
I lavori selezionati sono stati sottoposti a una review narrativa finalizzata a evidenziare:
- i meccanismi fisiopatologici periferici, intermedi e centrali del dolore gastrointestinale;
- le finalità e le opzioni terapeutiche.
Questi, in sintesi, i risultati:
- le evidenze più recenti e autorevoli sottolineano l’importanza di considerare l’asse cerebro-intestinale (“brain-gut axis”) come il principale fattore di collegamento dei fenomeni centrali e periferici alla base del dolore gastrointestinale cronico non maligno;
- questo asse è anche il target primario da tenere in considerazione per impostare terapie efficaci del dolore stesso;
- i pazienti che possono maggiormente beneficiare di questo approccio sono quelli affetti da malattie infiammatorie e disturbi funzionali dell’apparato gastrointestinale;
- anziché procedere con trattamenti allopatici centrali o periferici focalizzati su un singolo target, si possono ottenere buoni risultati terapeutici modulando in modo non invasivo i singoli componenti dell’asse cerebro-intestinale, quali le condizioni psicologiche e neuroendocrinologiche, il microbiota, il sistema nervoso enterico e cellule del sistema immunitario come la glia e i mastociti;
- la terapia multimodale include la psicoterapia, i prebiotici, i probiotici, integratori alimentari e l’uso off-label di alcuni farmaci, come il naltrexone a basso dosaggio, che attraverso un’azione diretta sulle cellule della glia consente di ridurre la neuroinfiammazione e il dolore;
- tali opzioni possono utilmente affiancare la farmacoterapia tradizionale a base di antinfiammatori, antibiotici e inibitori della pompa protonica.