Diabete: l’acido alfalipoico ne rallenta la progressione
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“Ho 53 anni, e soffro di diabete. Anche mio padre ne soffriva, al punto che per la gravità delle lesioni neuropatiche e vascolari dovette subire l’amputazione di una gamba. Io sono terrorizzata dall’idea di andare incontro allo stesso destino. Ho letto su internet che l’acido alfalipoico può rallentare la progressione della malattia e, in particolare, la neuropatia periferica: è vero? Voi che cosa ne pensate?”. Maddalena (Gorizia)
Diabete: l’acido alfalipoico ne rallenta la progressione
07/01/2022
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
Gentile Maddalena, l’acido alfalipoico (ALA) è certamente utile nella prevenzione dei danni alle fibre nervose: lo confermano autorevoli studi internazionali. Ma la prima prevenzione contro il diabete sono gli stili di vita: alimentazione corretta, peso nella norma, movimento fisico quotidiano. Nessun farmaco, infatti, può sostituirsi al nostro senso di responsabilità: e lo stesso ALA agisce tanto meglio quando più gli stili di vita sono impeccabili. In questo video illustro: - perché un’ora di camminata veloce al giorno, preferibilmente la mattina, è la prima arma contro la neuropatia e la vasculopatia provocate dal diabete; - come distribuire gli alimenti nell’arco della giornata per ottimizzare il metabolismo e il controllo del peso; - i dati di efficacia e sicurezza sull’uso prolungato dell’acido alfalipoico (600 milligrammi al giorno per oltre 4 anni) nella prevenzione della neuropatia diabetica; - come, secondo tutti gli studi, l’azione dell’ALA venga potenziata dall’attività fisica costante e da una dieta sana ed equilibrata.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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